Dietro RedBird c’è l’accordo perfetto del Gruppo Elliott: i dettagli che tutelano il Milan
La nuova era rossonera è iniziata con il signing tra il Gruppo Elliott e RedBird avvenuta nei giorni scorsi e che ha decretato di fatto il passaggio del Milan ai nuovi proprietari capitanati da Gerry Cardinale che ha ereditato il testimone dalla famiglia Singer per mantenere altissima l'asticella attorno alla società, con l'obiettivo primario di aumentarne ancor più il valore. Un'operazione complessa che vedrà il suo naturale fine solo fra qualche mese ma che non avrà alcun impatto sull'immediato futuro operativo del club, soprattutto su ciò che interessa più ai tifosi, il mercato.
Le ultime dichiarazioni di Gerry Cardinale sono state aria fresca per il popolo rossonero: investimenti sul fronte sportivo, su quello del brand, l'impiantistica e il merchandising sono già in agenda e saranno possibili grazie all'accordo stipulato con i connazionali di Elliott che non hanno abbandonato del tutto la nave rossonera. L'accordo per il passaggio di proprietà ha infatti legato ancor di più i due fondi americani tra loro, con il conseguente vantaggio per il Milan: una stabilità finanziaria reale.
Quando si affacciò InvestCorp, il Gruppo Elliott aprì subito le porte del dialogo ma rimase fermo sui parametri e le garanzie richieste che, alla fine, il fondo del Bahrain ha stentato a offrire. Non così il gruppo di Cardinale, già avvezzo da anni a trattare acquisizioni nel mondo dello sport e che ha mostrato ciò che Elliott pretendeva per lasciare il passo al Milan: solidità finanziaria reale. In 4 anni, il fondo americano ha operato in modo perfetto, ridando alla società solidità finanziaria e credibilità sportiva, culminate con i conti in regola e lo scudetto conquistato a maggio.
Un lavoro importante per il quale si richiedeva un futuro acquirente altrettanto serio e determinato negli investimenti, intravisto in RedBird. Non è un caso, infatti, se il fondo di Cardinale, per l'acquisizione a 1.3 miliardi di euro del club di via Aldo Rossi, non si sia rivolto alle banche per un prestito. La scelta è ricaduta all'interno dell'accordo con Elliott, che ha concesso un finanziamento all'acquirente (attorno a 300 milioni) tramite un vendor loan, una dilazione di parte della cifra totale a tassi di interesse concordati.
Ciò per il Milan significa soldi in banca a doppia mandata: non solo RedBird non avrà vincoli con le banche, ma ha stipulato un accordo diretto con Elliott dal significato ben preciso e cioè che la famiglia Singer si fida ciecamente di Cardinale e della sua impresa. Una continuità importante a livello economico che comporta oltre alla stabilità finanziaria anche un passaggio del tutto indolore sul fronte sportivo, ad esempio, che è ciò che più interessa la tifoseria: ci sarà la possibilità di operare sul mercato bene e subito. Poi, il fatto che si proseguirà sulla linea tracciata da Massara e Maldini, ovvero a parametri stabiliti dal club e non da procuratori o giocatori, ciò è una ulteriore garanzia a preservare risorse e centrare gli investimenti.
Il sodalizio tra RedBird e il Gruppo Elliott, dunque, attraverso il passaggio di proprietà si è rinforzato anche perché la famiglia Singer è pronta comunque a prelevare una quota del club e ha sottoscritto una sorta di clausola che le farà mantenere attenzione massima sull'operato di Cardinale. Infatti se un domani RedBird volesse rivendere a terzi la società, a un prezzo non inferiore ai 1,3 miliardi di euro, il Gruppo Elliott riceverà una percentuale. Ennesima riprova che i conti del Milan sono in cassaforte, domani ancora di più di quanto non fossero oggi.