Dietro il no ad Acerbi si cela un vecchio problema di Zhang all’Inter: anche Marotta spiazzato
La giornata di lunedì 29 agosto doveva essere quella di Francesco Acerbi all'Inter. Il centrale difensivo oramai scaricato dalla Lazio ha trovato l'intesa finale con i nerazzurri da diverso tempo, eppure anche a inizio di questa settimana non è arrivata la tanto attesa fumata bianca. Così, il giorno dell'annuncio si è trasformato improvvisamente in quello di un ulteriore stop sulla trattativa, che rischia di diventare definitivo visto che a porre l'attuale veto è stato il presidente dell'Inter, Steven Zhang. Inficiando il lavoro svolto da Marotta e dagli altri uomini di mercato nerazzurri.
La lunga e tormentata estate calda di Acerbi è iniziata all'indomani della conclusione ufficiale dell'ultimo campionato, finito in disgrazia per il centrale della Nazionale che a Roma – sponda Lazio – è stato oggetto di feroci critiche da parte dei tifosi laziali che mai gli hanno perdonato quel ghigno in campo al gol del Milan, consacrandolo sul banco degli imputati. Per l'ex Sassuolo è iniziata così la novena alla ricerca di una nuova sistemazione, mentre ha comunque incominciato la preparazione con i capitolini, tra continui livori e insulti anche in ritiro.
Una situazione insostenibile che ha portato sia il club sia il giocatore a metabolizzare l'addio anticipato rispetto al contratto in essere e così è iniziato il tam-tam sui possibili nuovi approdi: prima alla Juventus per il dopo Chiellini, poi al Milan come rinforzo vista la partenza di Romagnoli proprio alla Lazio, quindi l'idea interista di averlo in squadra coprendo il vuoto in panchina di Andrea Ranocchia e ritrovando un suo antico estimatore, Simone Inzaghi. Una pista, quest'ultima coltivata nelle ultime settimane e concretizzatasi nei fatti da un accordo pressoché totale tra club e giocatore. Fino all'ultimo colpo di coda, in casa nerazzurra, che ha spiazzato tutti.
Mentre Ausilio e Marotta hanno trovato la quadra con la Lazio per un prestito gratuito con diritto di riscatto e un ingaggio sui 2 milioni di euro, a mettere il classico bastone tra le ruote della trattativa ci ha pensato direttamente Steven Zhang, giovane presidente nerazzurro, l'unico ora ad avere il potere di riaprire eventualmente la trattativa. Il fulmine a ciel sereno è sopraggiunto proprio lunedì e ha fermato immediatamente qualsiasi progresso sull'affare: motivo? Il numero uno nerazzurro non sarebbe ancora convinto della bontà economica sull'arrivo di Acerbi in squadra perché non è soddisfatto dell'attuale campagna trasferimenti. In poche parole, il nodo da sciogliere sarebbe il monte ingaggi che aumenterebbe oltre l'autofinanziamento imposto al club da un paio di stagioni a questa parte.
Per Acerbi, già in stand-by da diversi giorni prima per la concorrenza di altri difensori come Akanji del Dortmund o Chalobah del Chelsea, ora si aggiunge il "no" presidenziale, ben più alto scoglio da superare. Se le motivazioni dello stop saranno confermate, restano di fatto enormi perplessità sulla gestione interna nerazzurra e più di una incongruenza di fondo che ha portato all'attuale cortocircuito. L'arrivo del difensore laziale era programmato da tempo e le cifre si sono sempre ben sapute, così come per l'eventuale approdo di altri sostituti difensivi. Anche con la scelta di non cedere Skriniar a fronte delle proposte del PSG (60 milioni) era pur risaputo il mancato introito per le casse nerazzurre.
Adesso, a 48 ore dalla chiusura del mercato, il presidente avrebbe fermato improvvisamente l'operato dei suoi dirigenti per motivi di bilancio, rimescolando le carte, rischiando di screditare di fatto il lavoro di Marotta ed evidenziando diversità di visioni e strategie interne. Ora solamente un paio di cessioni e lo sfoltimento dell'attuale rosa riaprirebbero le porte ad Acerbi. Un problema che si aggiunge a quelli sul campo che si sono visti contro la Lazio e hanno innalzato il muro dei dubbi sul lavoro di Inzaghi, senza dimenticare la tegola finale giunta in queste ore con il lungo stop di Lukaku. Siamo ancora ad agosto e alla vigilia della 4a giornata di campionato, ma sull'Inter sembra essersi scatenata già la furia di uragani invernali.