Dieci cose da sapere su Eriksen, prossimo colpo dell’Inter di Conte
Milano sta tornando prepotentemente capitale del calcio italiano. Se non per i risultati, con la Juventus sempre in testa al campionato, ma a solo a +4 sull’Inter, in tema di calciomercato con l’arrivo di Ibrahimovic in rossonero e poi quello probabile di Eriksen in nerazzurro a trainare la voglia di grandezza delle squadre meneghine. Che lanciano il guanto di sfida ai bianconeri e sperano di accumulare talento e qualità per attentare al primato della Vecchia Signora. L’arrivo del danese alla corte di Conte va proprio in questa direzione con la proprietà della Beneamata pronta a rilanciare il brand Inter e a portare in Serie A uno dei migliori centrocampisti in circolazione. E così, dai suoi esordi all’Ajax passando per i provini con Barcellona, Chelsea e Milan alla sua storia con la nazionale danese, ecco dieci curiosità sull’ormai ex #23 del Tottenham.
1992, un anno da ricordare
Eriksen nasce il 14 febbraio. Che già per certi versi è una data da ricordare. Un figlio per festeggiare al meglio un San Valentino d’amore. Un figlio che però nasce anche in un anno propizio per la Danimarca del calcio.
La nazionale, che non si qualifica per gli europei di Svezia di quell’anno, a seguito dell’esclusione della Jugoslavia per gli avvenimenti bellici che destabilizzano i Balcani, viene ripescata e, stante l’assenza della stella Michael Laudrup, in disaccordo col Ct Moller, finisce per trionfare battendo in serie, dopo le difficoltà iniziali, Francia, Olanda e Germania. Insomma, una data da ricordare, un anno, appunto, prospero.
Gli inizi al Middelfart, poi all’Odense. Prima dell’Ajax, provini con Barça, Milan e Chelsea
Il classe ‘92 ad appena tre anni inizia a giocare con il Middelfart. La squadra della sua città natia, il club in cui allena suo papà Thomas. Che gli traccia la strada. Una strada che ora lo sta portando a Milano e che ha permesso al piccolo club azzurro, il Middelfart, di diventare famoso non solo in Danimarca ma anche nel resto del Vecchio Continente. Prima però, il passaggio, a 15 anni, all’Odense dove poter crescere e fare bene. E proprio con gli De Stribede, in tenera età, partecipa ai campionati giovanili danesi portando il club ad un passo dalla finale.
A sbarrargli la strada, il Brondby, con maggiori forze in campo e risorse finanziarie. Eppure, Christian viene eletto miglior calciatore del torneo attirando le attenzioni di diversi top team europei. E infatti, Eriksen viene convocato per tre provini con Barcellona, Milan e Chelsea non riuscendo però a strappare nessun contratto con blaugrana, rossoneri e Blues. Per una storia già vista mille volte e che sa di rimpianto. Ma non certo per il prossimo centrocampista dell’Inter.
Appassionato di videogame e di Roma in giochi manageriali
Mentre Christian cresce, si fa le ossa, osserva con attenzione Giggs, Zidane o Beckham in tv, il giovane Eriksen si diverte come i suoi coetanei con i videogame e, in special modo, con i giochi manageriali. E lui, come dichiarato dallo stesso ragazzo, con Football Manager, dal 2001 in poi, prende la Roma per guidarla all’interno dei confini videoludici e allenare, almeno prima del suo ritiro, uno dei suoi idoli: Totti. E quando può, Christian, s’informa sempre dei risultati dei giallorossi. Che, a breve, potrà guardare e affrontare, molto più da vicino.
Esempio in famiglia, la sorella Louise calciatrice grazie a Christian
In famiglia Christian non è il solo a dare del tu al pallone. La sorellina più piccola Louise, infatti, ispirata dalle gesta del fratello, più grande di tre anni, ha deciso sin da piccola di rincorrere pure lei un pallone e farlo nel miglior modo possibile. Tanto da ricoprire lo stesso ruolo di Christian, da giocare nel KoldingQ nella massima serie danese e da meritarsi, di recente, la convocazione nella nazionale femminile della Danimarca.
All’Ajax grazie allo stesso scout di Ibra
I provini non vanno come vorrebbe? Poco male, la sua avventura non finisce di certo con questa delusione. Benché triplice. Anzi, Eriksen torna in patria continua a stupire in Danimarca e ad attrarre le mire dei migliori scout europei. Uno di questi, John Steen Olsen, che ha già scoperto Ibrahimovic in Svezia e lavora per l’Ajax, alza il telefono e convince i Lancieri a metterlo subito sotto contratto. Gli olandesi eseguono e, a 16 anni, Christian comincia la sua scalata ai vertici del football internazionale.
Nazionale danese, a 18 anni va già al Mondiale sudafricano
Un altro Olsen, stavolta Morten Per, Ct della Danimarca, s’innamora in fretta del giovane gioiellino dell’Ajax. Che con appena 9 gare ufficiali da professionista nei Lancieri, senza gol e assist, viene convocato e poi fatto esordire nella nazionale maggiore il 3 marzo 2010 contro l’Austria (terzo debuttante più giovane dopo Harald Nielsen e Michael Laudrup). Trentatré minuti, una sconfitta per 2-1 e una rampa di lancio che si chiama mondiali. Malgrado la giovane età, infatti, il Ct Olsen lo convoca per il mondiale sudafricano del 2010, nei quali giocherà appena 44 minuti contro Giappone e Olanda, facendolo diventare il giocatore fra i 736 convocati totali, più giovane della rassegna iridata. Predestinato.
Quattro volte miglior talento danese, come la leggenda Brian Laudrup
Con la nazionale, ad oggi, 95 presenze e 31 gol. Nella top ten per presenze – ottavo – e nella top ten per reti segnate – settimo a più uno su Bendtner. Ma anche qualche bella soddisfazione, come la decisiva tripletta nel playoff per le qualificazioni a Russia 2018 con l’Irlanda, il record di capocannoniere delle qualificazioni europee allo stesso mondiale con 11 firme, a pari merito proprio con Lukaku prossimo compagno di squadra, e qualche delusione.
Come, ad esempio, gli ottavi di finale della scorsa rassegna iridata con la sua Danimarca fermata ai rigori contro la Croazia con il suo errore finale, esiziale per le velleità danesi. Ma il suo popolo, come la federazione, non lo hanno mai abbandonato e anzi, ergendolo a leader di quella che fu la Danish Dynamite negli anni 80’, gli hanno assegnato il premio di miglior talento danese in ben quattro occasioni (2013, 2014, 2015 e 2018) come l’idolo Brian Laudrup.
Pochettino e il suo soprannome: Golazo!
Al Tottenham dal 2013, stringe un bel feeling con l’ex Manager degli Spurs Pochettino. Primo sponsor del danese e mente dell’esplosione, anche tattica, del ragazzo. Un tecnico con cui ha sfiorato grandi imprese, come le Premier ad un passo targate 2016 e 2017 e la finalissima di Champions persa, lo scorso maggio, a Madrid. Un rapporto professionale intenso e di reciproca stima tanto che lo stesso allenatore argentino, per via delle splendide reti siglate dal danese, lo ha soprannominato in questi anni insieme al White Heart Lane, golazo. Un soprannome dal sapore della garanzia. Pure a Milano.
Rivalità, ante-litteram: esordio europeo con la Juve e vittoria sul Milan
Proiettandoci già in quello che dovrebbe essere il suo campionato, la Serie A, e la sua squadra, l’Inter, Eriksen ha già un ottimo feeling con le rivali di sempre dei nerazzurri. Contro la Vecchia Signora Eriksen, nell’ormai lontano 2010, ha fatto il suo esordio continentale giocando entrambe le gare dei sedicesimi di finale, 1-2 e 0-0, di Europa League. Contro il Milan, quella che poteva essere la sua squadra agli inizi della sua carriera, invece, un solo precedente e un successo, anche se senza conseguenze per i rossoneri già qualificati agli ottavi di Champions League, per 2-0 con le reti di De Zeeuw e Alderweireld.
La relazione con Sabrina Kvist Jensen
Molto riservato, Eriksen ha una relazione con Sabrina Kvist Jensen. Una donna molto bella ma che non appartiene al glamour o allo spettacolo di marca danese. La giovane compagna, infatti, è una parrucchiera qualificata nata a Tommerup in Danimarca che ha conosciuto Christian nel 2012, quando il centrocampista vestiva la maglia dell’Ajax. Da lì, un amore importante, un rapporto che è cresciuto di anno in anno e che, nel 2018, ha reso Christian padre del piccolo Alfred nella loro casa di Hampstead. Una storia romantica ma che i tabloid inglesi, con tanto di secche smentite, hanno cercato di macchiare raccontando di una presunta relazione della giovane con il difensore degli Spurs Jan Vertonghen.