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Di Natale racconta la rapina in casa: “In cinque armati”. C’è stata una trattativa per il bottino

Totò Di Natale racconta i dettagli della rapina a mano armata subita nella propria villa vicino Empoli: “Sì, mi dico bravo. Così bisogna fare”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Grande spavento ma fortunatamente nessuna conseguenza oltre al danno economico per Totò Di Natale e la sua famiglia, vittime di una rapina a mano armata nella propria abitazione vicino Empoli. Giovedì sera, intorno alle 19:30, l'ex bomber della Nazionale si trovava casa assieme alla moglie Ilenia e alla figlia Diletta. La banda di ladri, che evidentemente aveva pianificato il colpo nei minimi particolari, ha atteso che rientrasse anche l'altro figlio Filippo, accompagnato a casa dal suocero di Di Natale dopo l'allenamento con le giovanili dell'Empoli.

A quel punto uno dei criminali è rimasto fuori a fare da palo, mentre altri cinque hanno fatto irruzione all'interno, gettando nel terrore tutti i presenti. Il racconto dell'attuale allenatore della Carrarese rende bene la palpitazione di quei momenti e il successivo sollievo: "Stiamo tutti bene, ora siamo tranquilli. Tutto sommato è andata bene. Ma sono stati attimi di grande paura. Tutto è durato al massimo una ventina di minuti. Eravamo in casa, tutta la famiglia. Non è stato facile".

Di Natale fornisce ulteriori dettagli su quanto accaduto: "Erano sicuramente stranieri, mi sono sembrati albanesi. Erano in cinque e armati. Il bottino? Sostanzialmente solo un orologio. Di sicuro prezioso. E poi una collanina di mio figlio. Davvero tutto qui. Ecco perché posso dire che è andata veramente bene. Non hanno toccato nessuno e questa è la cosa più importante. Che tutti stiamo bene".

Nel suo racconto alla Gazzetta dello Sport il 44enne ex attaccante di Empoli e Udinese spiega come il suo sangue freddo sia stato decisivo per indirizzare la vicenda verso una conclusione non drammatica. Di Natale infatti è riuscito a convincere i malviventi ad andarsene dopo aver preso orologio e collanina, in una sorta di trattativa andata a buon fine: "Sì, mi dico bravo. Così bisogna fare. Credo di averla gestita al meglio e in quegli attimi non è proprio semplice. Gli ho dato l’orologio. Hanno preso la collanina di Filippo e se ne sono andati. Per fortuna".

La villa di Di Natale è provvista di video sorveglianza e gli inquirenti proveranno a capire se ci sono indizi per recuperare il Rolex d'oro del valore di circa 35mila euro che rappresenta la gran parte del bottino. Quanto a Totò, per lui domani è già campionato e la mente non ha tempo di indugiare troppo su quanto successo: la sua Carrarese sarà impegnata in casa della Viterbese, l'obiettivo è migliorare l'attuale 12simo posto nel Girone B della Serie C.

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