Di Maria visionario degli assist: inventa spazi che per gli altri neanche esistono
Angel Di Maria aveva molto da farsi perdonare. Le incomprensioni con il tecnico, qualche labiale galeotto e soprattutto quella gomitata a Monza che a lui è costata due giornate di squalifica (salterà anche il Milan) e alla Juve una sconfitta clamorosa. Il ‘fideo' è il calciatore pronto subito che a Torino hanno voluto perché nell'idea dell'instant team il suo tocco magico dove fare da primo violino in un'orchestra da palcoscenico europeo.
Le cose hanno preso una piega diversa, tanto in campionato quanto in Champions. Vederlo ricamare gioco, azioni e assist come contro il Maccabi alimenta la rabbia per talento sprecato in bianconero e conferma che un calciatore del suo calibro è un lusso che pochi possono permettersi.
Finora s'è acceso a sprazzi, complice un infortunio e una gestione da parte di Allegri che devono avergli un tarlo in testa: perché rischiare tanto per un allenatore che non mi fa sentire importante abbastanza se a breve ci sono i Mondiali? L'ex Psg ha scosso la testa e scacciato via i cattivi pensieri che gli hanno fatto solo da zavorra. A Monza ha toccato il fondo, l'aria pura della Champions lo ha rigenerato.
C'è un'azione in particolare che ne mette in risalto tutta la sua classe, la capacità di leggere il gioco e inventare uno spazio dove altri vedrebbero solo una porzione di terreno inesplorato. Lì, Di Maria, che ha piede di calcio e visuale calibrati, serve un assist perfetto per Rabiot e lo manda a rete. Fiuta nell'aria la cosa giusta da fare, dentro di sé conosce a memoria tempi d'inserimento del compagno. Sembra avere gli occhi anche dietro la testa… un tocco e via, tutta tua sembra dire quello spunto che innesca il francese e propizia la rete del vantaggio.
Boato del pubblico e applausi a scena aperta. Non è l'unica imbucata della serata che fa spellare le mani. Ne farà anche un'altra quando metterà sul piede di Vlahovic un pallone sul quale sembrava ci fosse scritto "questo cioccolatino è per te". Il serbo lo scarta e raddoppia sull'assist numero 34 che piazza il ‘fideo' alle spalle di Messi (35) e nella speciale classifica della Champions. Chapeau.
In verticale, dritto per dritto. Un tocco e via. Fa lo stesso ancora una volta per Rabiot e arriva anche il tris. Precisione e talento. In quelle praterie che il Maccabi regala, Di Maria affonda come lama nel burro e fa quel che gli pare. Dà il meglio di sé, va a nozze contro avversari che stanno solo a guardare. Perfino De Sciglio nel primo tempo avrà il suo momento di euforia, beneficiando dell'ennesimo ricamo dell'argentino. Il fideo è così: se ha voglia è un'ira di dio. E ti dà un segno di pace in un amen.