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Di Maria è travolgente anche con i 3600 metri di altitudine di La Paz: show e assist con l’Argentina

Messi si accomoda in panchina e a regalare spettacolo con l’Argentina ci pensa capitan Di Maria: il Fideo domina contro la Bolivia anche nelle pessime condizioni di La Paz.
A cura di Ada Cotugno
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L'altura di La Paz non è un problema per Angel Di Maria, neanche a 35 anni: l'Argentina non ha sofferto nella partita di qualificazione ai prossimi Mondiali contro la Bolivia, la bestia nera di tutto il calcio Sudamericano. Chi passa per i suoi campi si ritroverà a giocare a 3600 metri di altitudine, un'impresa titanica anche per i migliori atleti del mondo.

Non è un caso che in tanti tornano provati da una trasferta impossibile, ma per fermare i Campioni del Mondo ci vuole ben altro, anche quando Leo Messi non scende in campo. Il numero 10 è rimasto in panchina a godersi lo spettacolo, fermato da un piccolo acciacco che gli ha impedito di scendere in campo al fianco dei suoi compagni, ma le redini dell'Albiceleste sono finite tra le mani del Fideo che si è trasformato nel capitano perfetto.

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Nei giorni precedenti alla partita i giocatori dell'Argentina hanno cominciato a prendere confidenza con l'altura aiutandosi con le bombole d'ossigeno: a La Paz l'aria è rarefatta e non basta essere in forma per poter sostenere un'intera partita in quelle condizioni. Figuriamoci poi a 35 anni, quando la condizione fisica può dare qualche problema. Ma per una notte Di Maria ha completamente dimenticato la sua carta d'identità sfoderando un'altra prestazione illuminante.

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Dal suo ritorno al Benfica l'argentino sta vivendo una seconda giovinezza che si riflette anche con la sua nazionale. Dopo la vittoria in Qatar tutta la squadra vive un momento d'oro e anche senza Messi i meccanismi scorrono perfettamente. Nel 3-0 alla Bolivia Di Maria ha servito gli assist per i primi due gol: ha aperto le danze con un filtrante che Enzo Fernandez ha dovuto spingere soltanto in porta e ha fatto il bis con il calcio di punizione finito sulla testa di Nicolas Tagliafico.

Due passaggi chirurgici che hanno propiziato il 2-0 del primo tempo, chiuso poi da Nico Gonzalez con il suo gol negli ultimi dieci minuti di partita. Il Fideo è stato un gigante, con la fascia da capitano al braccio e una personalità da vero leader sfoggiata anche nelle condizioni più estreme.

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