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Di Francesco striglia il suo Frosinone ma l’Atalanta l’ha stregato: “Non ci abbiamo capito niente”

Eusebio Di Francesco vede il suo Frosinone sempre più in crisi dopo la sonora sconfitta per 5-0 al Gewiss Stadium contro l’Atalanta. Il tecnico ha spiegato di non aver avuto il tempo neanche di poter modificare assetto di gioco: “Non ci abbiamo capito niente”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Eusebio Di Francesco vede il suo Frosinone sempre più in crisi dopo la sonora sconfitta per 5-0 al Gewiss Stadium contro l'Atalanta. Il tecnico dei ciociari ai microfoni di Sky Sport non ha potuto far altro che ammettere la superiorità della squadra bergamasca che in poco meno di un quarto d'ora aveva già chiuso la partita portandola sul 3-0. L'allenatore ex Roma fa vedere un sorriso alle telecamere: "Sorrido perché parliamo di sistemi di gioco – ha detto sarcasticamente per sottolineare la sonora sconfitta – Non mi hanno dato tempo di modificare la squadra".

Il tecnico del Frosinone ha infatti spiegato come avrebbe voluto cambiare subito qualcosina dal punto di vista tattico ma lo strapotere enorme dell'Atalanta non gli ha consentito di poter fare nulla: "Abbiamo preso 3 gol subito e siamo stati travolti, non mi hanno dato modo di cambiare – ha aggiunto ancora senza troppi filtri – Non ci abbiamo capito niente i primi 20 minuti perché indirizzare subito una partita sul 3-0 poi dopo fai fatica". A questo punto poi l'allenatore, preoccupato per la classifica, fa anche una strigliata alla squadra.

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"Mi dispiace anche per il finale perché abbiamo provato ad aprire la partita anche se con poca malizia con Cheddira – ha sottolineato ancora Di Francesco – Mi auguro che questa partita serva da lezione e serva a chi si sente di essere bravino che senza metterci ardore agonistico non si va da nessuna parte". Un autentico avvertimento a tutti i giocatori del Frosinone che forse dopo un inizio di campionato promettente pensavano di aver già raggiunto gli obiettivi minimi stagionali: "Non dobbiamo perdere la fame che ci ha contraddistinto all'inizio".

L'allenatore è stato duro nei confronti di chi da qui in avanti non metterà in campo quell'impegno che lui sta chiedendo ma che non sta vedendo: "Quelli che si sentono bravi possono stare a casa – ha tuonato ancora Di Francesco – È il momento più brutto che stiamo attraversando ma non dobbiamo perdere la nostra identità che ci ha contraddistinto. Dobbiamo continuare a lavorare".

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