Di Francesco fa la lezione al giornalista che gli ha fatto la domanda: “Questa è l’Italia”
Stasera il Frosinone ospita la Lazio e se i biancocelesti arrivano al match dopo una settimana di caos totale, tra l'esonero di Sarri, i veleni di spogliatoio e l'aggressione al capitano Immobile, anche i ciociari non se la passano meglio. Eusebio Di Francesco è sotto pressione dopo la recente striscia di risultati negativi che ha precipitato la squadra in zona retrocessione e nella conferenza di vigilia si è lasciato andare ad una risposta un po' amara, che diventa una sorta di lezione al giornalista che gli ha fatto la domanda: "Questa è l'Italia".
Nella prima parte del campionato il Frosinone era tranquillo ben sopra le squadre impegnate nella lotta per la salvezza, ma nelle ultime 15 partite ha incassato 11 sconfitte (a fronte di una sola vittoria e tre pareggi) e ora è terzultimo in classifica con 24 punti. Niente è perduto, visto l'affollamento appena sopra i giallazzurri, ma è chiaro che da adesso in poi bisogna iniziare a fare punti, a partire dalla sfida con la Lazio.
Nella chiacchierata coi giornalisti che ha preceduto il match, Di Francesco ha preso spunto da una domanda che alludeva alla contrapposizione tra ‘giochisti' e ‘risultatisti' – questione che recentemente ha fatto sbottare anche Roberto De Zerbi – per spiegare che solo in Italia interessa questo dibattito che divide gli allenatori in due categorie, togliendo qualcosa all'una rispetto all'altra: "Mi parli di certezze attraverso il gioco, che io dico che attraverso il gioco ci dobbiamo salvare? Non voglio salvarmi attraverso il gioco, voglio salvarmi e basta – ha replicato con chiarezza – Mettetela come vi pare, perché sennò sembra veramente che ognuno pensi ‘il mio, il tuo, il suo'. Qua ognuno ha una sua identità e un suo pensiero. Io personalmente metto da parte tutto me stesso per un obiettivo".
"Oggi la cosa più importante non è l'io, è il noi, è quello che ho detto ai miei ragazzi – ha continuato Di Francesco – Noi abbiamo allenato una squadra in un certo modo, siamo stati apprezzati da tutta Italia per quello che abbiamo mostrato, adesso dobbiamo mostrare anche qualcosa di diverso ed è quello che dobbiamo cercare di tirare fuori in questo momento, più di quello che abbiamo fatto fino adesso. Oggi l'importante è portare a casa risultati. Sorrido perché spesso si parla di un risultato quando tu magari hai diverse opportunità e sbagli un rigore al 90′ o ti mangi tre quattro gol. Io penso che la squadra paradossalmente abbia aumentato la gestione della palla e abbassato i risultati. Torniamo a fare meno gestione della palla, non mi interessa, cioè non è questo il mio obiettivo".
"L'obiettivo mio è essere incisivo, cercare di fare male agli avversari, cosa che abbiamo sempre provato a fare, non ci siamo riusciti e dobbiamo essere più bravi in questo. E basta. Però questa è l'Italia, la domanda che mi fai tu è una domanda italiana sotto tutti i punti di vista e l'analisi si ferma un po' lì, non va un pochino oltre. Noi in questo dobbiamo crescere tutti quanti", ha concluso il 54enne tecnico del Frosinone.