Di chi è il Milan e chi è il vero proprietario? Tutte le ombre sul fondo Elliott
Di chi è il Milan? Una domanda che riecheggia all’interno del pianeta calcio sin dall’uscita di scena di Silvio Berlusconi, con la breve parentesi cinese targata Yonghong Li e l’avvento del fondo Elliott Management Corporation, subentrato nel 2018 a causa dell’insolvenza del proprietario asiatico. Gli interrogativi su chi sia il vero proprietario del Milan non sono mai stati risolti, pur tornando in auge negli ultimi giorni per via degli approfondimenti di Report sul ruolo di un’altra società: la Blue Skye. Una delle tante “scatole” coinvolte nella gestione e nel controllo del club rossonero che lasciano dubbi e perplessità in relazione ai requisiti di onorabilità richiesti dalla Figc.
Il Milan da Li al Fondo Elliott
Il 99,93% delle quote di Ac Milan, stando ai documenti depositati presso la Camera di Commercio lussemburghese, è detenuto da Rossoneri Sport Investment Luxembourg, società veicolo utilizzata da Yonghong Li per controllare il club rossonero. L’insolvenza del dirigente cinese ha fatto sì che tale veicolo finisse nelle mani del fondo Elliott, come escussione di un pegno su dei capitali anticipati dall’hedge fund statunitense all’allora presidente rossonero per l’affare legato all’acquisizione e alla gestione della società. Di fatto, in questo modo, il Milan è passato sotto il controllo di Elliott Management Coroporation, ma formalmente sono entrate in gioco altre “scatole” sparse tra il Lussemburgo e il Delaware. Una struttura per nulla inedita, ma che non semplifica affatto la comprensione su chi sia il reale proprietario del Milan, che in realtà un proprietario in carne e ossa non l’ha.
Rossoneri Sport Investment Luxembourg, ovvero la società che detiene quasi in toto il capitale del Milan, non è però controllata direttamente da Elliott. Il 100% del pacchetto azionario è infatti in mano ad un’altra holding lussemburghese, la Project Redblack S.a.r.l., a sua volta controllata da tre diverse società: le americane King George Investments LLC e Genio Investments LLC, entrambe facenti riferimento all’hedge fund, e la lussemburghese Blue Skye. Quest’ultima è stata creata dai finanzieri italiani Gianluca D’Avanzo e Salvatore Cerchione, entrati in gioco nell’operazione che ha portato all’acquisizione del Milan da parte di Yonghong Li e al prestito di Elliott, con cui le quote del club rossonero sono di fatto finite nell’orbita del fondo statunitense.
Le quote del fondo Elliott e di Blue Skye
Il capitale di Project Redblack, come riferito nel bilancio al 31 dicembre 2019, consta di un totale di 12 mila azioni, suddivise in azioni di classe A1, A2, B e C. Le prime due tipologie sono in totale 6001 azioni, mentre le altre due sono rispettivamente 512 e 5489. Lo scorso 30 giugno, la stessa compagnia ha pubblicato un documento in merito alla cessione di tali quote da un socio all’altro: Genio Investments ha ceduto parte delle proprie azioni di classe A a King George Investments, con la prima società che detiene così 1800 quote e la seconda 4199. In totale fanno 5999 quote e anche prima di questo passaggio, le due holding con sede nel Delaware avevano complessivamente lo stesso numero di azioni. Le restanti 6001 azioni di classe B e C sono per l’appunto di Blue Skye, che già nel bilancio chiuso il 31 dicembre 2017 (e depositato venerdì scorso…) si attestava il 51% delle quote di Project Redblack, dunque la maggioranza del pacchetto azionario della controllante del Milan.
Vista così, Blue Skye (creata da D’Avanzo e Cerchione) sarebbe la controllante della società che, tramite Rossoneri Sport Investment Luxembourg, detiene le quote del Milan. In realtà, nel consiglio di amministrazione di Project Redblack, la Blue Skye ha un solo rappresentante: Giovanni Caslini. Questo perché i due “soci” americani, sotto l’ombrello di Elliott, hanno un maggior numero di quote di classe A, quindi hanno un maggior peso all’interno del Cda. Infatti, sempre dallo statuto depositato l’11 aprile 2017 sono scritti chiaramente i nomi dei due manager di classe A: Pierre Claudel (quest’ultimo sostituito da Daniela Italia il 1° giugno 2018) e Jean-Marc McLean. In sostanza, la maggioranza delle quote è in mano a Blue Skye, ma la maggioranza in consiglio di amministrazione è di King George Investments e Genio Investments, ovvero di Elliott.
Chi è il vero proprietario del Milan?
Questa ragnatela di passaggi tra Milano, Lussemburgo e il Delaware, però, cosa dice della proprietà del Milan? Che Elliott ha un peso maggiore di Blue Skye all’interno di chi controlla il club rossonero – d’altronde, i soldi arrivano da lì – ma che di fatto non sappiamo chi finanzi realmente l’attuale capolista del campionato di Serie A. Bella scoperta: trattandosi di un hedge fund, risalire a chi abbia versato capitali per l’operazione Milan non è compito semplice, per usare un eufemismo. La natura stessa dei fondi di investimento, però, pone un interrogativo semplice, che va al di là della situazione legata al Milan: se la Figc prevede dei “requisiti di onorabilità” per chi acquisisce almeno il 10% di un club, com’è possibile effettuare verifiche in tal senso? Un soggetto non onorabile, paradossalmente, potrebbe aggirare le norme veicolando il proprio investimento tramite un fondo? Di certo, nel Milan, si sa chi gestisce la società e chi amministra le “scatole” che la controllano. Da dove arrivino i soldi, vige sempre il più stretto riserbo.