Di Canio non riconosce Douglas Luiz alla Juve: “È un’altra persona”. Indica una causa non calcistica
Douglas Luiz era arrivato alla Juventus lo scorso 30 giugno tra le aspettative enormi dei tifosi che avevano negli occhi le gesta del 26enne centrocampista brasiliano in Premier League, dove era un pilastro dell'Aston Villa. Di quel giocatore sul quale si immaginava si potesse costruire il gioco della nuova Juve di Thiago Motta non si è visto praticamente nulla finora, anzi il nazionale verdeoro si è distinto in negativo, per i due rigori scioccamente concessi a Lipsia e Cagliari, oltre ad un rendimento insufficiente quando è stato chiamato in causa: solo spiccioli di partite concessigli dal nuovo tecnico bianconero, che evidentemente non vede in allenamento nulla che possa fargli cambiare idea. Su Douglas Luiz si è espresso Paolo Di Canio, ipotizzando una possibile causa del vedere "un'altra persona" in Serie A: qualcosa di non calcistico, ma attinente all'umore del ragazzo, "intristito da qualche panchina".
Di Canio su Douglas Luiz: "Quello che ho visto qui è un lontano parente, è irriconoscibile"
"Douglas è un giocatore di cui parlo spesso, non solo con i tifosi della Juve – spiega Di Canio a Tuttosport, manifestando tutto il proprio stupore per il giocatore completamente diverso che si è trovato davanti a Torino – Io mi ero espresso: avevo detto che la Juve ha preso un top player. E ne sono ancora convinto: semplicemente, quello che ho visto qui è un lontano parente, è irriconoscibile. Al di là della valutazione da 50 milioni, che per me è pure giusta per il livello del calciatore, è davvero un’altra persona rispetto a quella che ho visto tante volte nell'Aston Villa".
Il 56enne ex attaccante romano – che alla Juve ci ha giocato per tre anni, vincendo una Coppa UEFA nel 1993 – prova a dare una spiegazione non tecnica né tattica all'involuzione di Douglas Luiz: "Non do colpe né al giocatore né all’allenatore, non so come sia la situazione, ma potrebbe esserci magari un problema psicologico. Lo vedo lento, poco aggressivo, tocca la palla con la suola, perde un tempo di gioco, sembra come utilizzare due marce in meno rispetto a prima: in Premier aggrediva il portatore di palla, recuperava e ripartiva, tagliava e cuciva, cadeva e ripartiva subito, aveva un altro passo, pareva un pitbull".
Possibili problemi psicologici: "Può essere che qualche panchina lo abbia intristito"
"Io giudico la situazione adesso, perché poi il calcio è situazionale, contestuale e periodico: spero per la Juve che Thiago Motta riesca a tirare fuori l'attitudine da Douglas Luiz. Non ho dubbi sulla serietà del giocatore, all'Aston Villa era un idolo e gli volevano bene: può essere che qualche panchina lo abbia intristito – ipotizza Di Canio – Normale che ora Thiago gli preferisca Locatelli che è più applicato, più attento, più rapido di testa e di piede".
Al momento il ruolino stagionale del brasiliano cresciuto nel Vasco da Gama è desolante: tra Serie A e Champions League è sempre sceso in campo tranne una volta, ma solo in una partita lo ha fatto da titolare, quella contro l'Empoli (sostituito). Appena 222 minuti di nulla, con pagelle terribili e i due rigori provocati sul groppone. No, non può essere questo il Douglas Luiz fiore all'occhiello – assieme a Koopmeiners – del mercato estivo della Juve, non fosse altro che per la cifra investita dal club bianconero.