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“Devi morire insieme a tuo padre”: il figlio di Pirlo svela il disagio che vive ogni giorno

Dopo l’ennesimo messaggio in cui gli viene augurata la morte, Nicolò Pirlo ha deciso di sfogarsi sui social. Il figlio diciassettenne di Andrea, allenatore della Juventus, ha fatto sapere di ricevere quotidianamente messaggi di questo tipo e si è detto stanco di dover convivere con il disagio che ne deriva. “Vorrei chiedervi di mettervi solo un secondo nei miei panni e chiedervi come vi sentireste”, ha scritto su Instagram.
A cura di Valerio Albertini
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"Devi morire insieme a tuo padre". Dopo l'ennesimo messaggio carico di odio nei suoi confronti e contro suo padre, Nicolò Pirlo ha deciso di dire basta pubblicamente sui social. Il figlio di Andrea, allenatore della Juventus, ha pubblicato un post su Instagram in cui denuncia l'accaduto, l'ultimo episodio di una serie che sembra non finire e che il diciassettenne si è detto non più disposto ad accettare.

Il post su Instagram di Nicolò Pirlo

"Io non sono una persona che giudica, non mi piace farlo, ognuno ha il diritto di poter dire ciò che vuole, sono io il primo a farlo e non vorrei mai che qualcuno mi togliesse la libertà di parola", esordisce il figlio dell'allenatore della Juventus nel suo post. Il suo disagio nel ricevere messaggio d'odio ogni giorno è testimoniato dalle sue parole successive:

I miei genitori mi hanno insegnato ad avere idee e soprattutto ascoltare quelle degli altri, ma credo che a tutto ci sia un limite e già da tempo questo limite è stato superato. Ho 17 anni e quotidianamente ricevo messaggi di questo genere, non perché io faccia qualcosa in particolare, ma solo perché sono figlio di un allenatore, che probabilmente, come è giusto che sia, può non piacere.

Sembra incredibile che un ragazzo di diciassette anni sia costretto a subire insulti di questo tipo quotidianamente e, per questo, Nicolò Pirlo chiede ai suoi follower di immaginare come si sentirebbero al suo posto:

Questa sarebbe la mia "colpa" e la motivazione per la quale ogni giorno mi arrivano messaggi di augurata morte e insulti vari. Vorrei chiedervi di mettervi solo un secondo nei miei panni e chiedervi come vi sentireste.

Gli insulti alle famiglie di calciatori e allenatori

Non è la prima volta, né tantomeno sarà l'ultima, che la famiglia di un protagonista del mondo del calcio viene attaccata sui social. Qualche giorno fa, il calciatore brasiliano dell'Arsenal Willian ha dichiarato di aver paura di utilizzare il telefono dopo le partite perché in passato ha spesso trovato insulti rivolti ai suoi cari. Ciò che colpisce, però, è che l'odio cieco di queste persone non si fermi nemmeno davanti a un ragazzo di 17 anni che, come detto giustamente da Nicolò Pirlo, non ha nessuna colpa se non quella, secondo coloro che lo insultano gratuitamente, di essere il figlio di un allenatore di calcio.

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