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Depresso e in lacrime, un anno fa il trauma di Messi e del Barça a Liverpool

Il 7 maggio 2019 evoca brutti ricordi a Lionel Messi e al Barcellona. Un anno fa i blaugrana vennero soraffatti ad Anfield Road dal Liverpool che ribaltò la sconfitta dell’andata (3-0) con le doppiette di Origi e Wijnaldum e volò in finale di Champions. La Pulce, in lacrime, era distrutta. Matip raccontò: “Quando lo incrociai nella sala antidoping era depresso”.
A cura di Maurizio De Santis
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Piangeva come un bambino. Seduto accanto a Gerard Piqué nello spogliatoio, Lionel Messi era sconvolto e reggeva la testa tra le mani. Avvertiva addosso tutto il peso dell'ennesima sconfitta cocente, umiliante, devastante avvenuta in Champions League. Ancora una volta in rimonta. Ancora una volta dopo una gara in balia dell'avversario. Ancora una volta così fragile da rendere davvero difficile come abbiano potuto consegnargli (anche) il sesto Pallone d'Oro.

Un anno fa, 7 maggio 2019, a Anfield Road il calcio mandava in onda il più grande spettacolo che un evento epico può scolpire nella storia. A Liverpool il Barcellona arrivava coi favori del pronostico grazie alla vittoria per 3-0 ottenuta nella semifinale di andata giocata al Camp Nou. Nessuno immaginava che nel Merseyside sarebbe andato incontro alla disfatta. Così fu: finì 4-0 per i Reds (7′ e 79′ Origi, 54′ e 56′ Wijnaldum) che, sulle ali dell'entusiasmo, al Wanda Metropolitano poche settimane dopo avrebbero travolto il Tottenham e sollevato il trofeo.

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Quando sono entrato nella sala per sottopormi all'antidoping, c'era un ragazzo seduto che appariva piuttosto depresso – disse Matip, difensore del Liverpool, quando raccontò quell'episodio -. Quel ragazzo era Lionel Messi, mi sembrò incredibile vederlo in quel modo.

Tutto vero. Messi non riuscì a contenere le lacrime. Ne aveva assaggiato il sapore amaro in finale di Coppa del Mondo contro la Germania (2014), in Copa America contro il Cile e poi in Champions in due match dall'esito traumatico. Contro la Roma (dal 4-1 in Spagna al 3-0 dell'Olimpico firmato da Manolas) e contro il Liverpool, che botta… sembra quasi che il dio del pallone si diverta a fargli lo sgambetto sul più bello. Una sorta di maledizione divina che colpisce lui, il più grande numero 10 di questi anni così forte, così vicino alla grandezza ma non abbastanza da afferrarla e alzarla verso il cielo.

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