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Caso Juve, le news su plusvalenze e stipendi

Depositati gli atti integrativi dell’inchiesta Prisma: cosa c’è di “nuovo” per la Juventus

Depositati gli atti integrativi dell’inchiesta Prisma sulla Juventus, un faldone di 1000 pagine con le audizioni di Dybala, Mandragora e i passaggi sulle scritture private.
A cura di Marco Beltrami
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Manca poco meno di un mese all'udienza preliminare dell'Inchiesta Prisma sui bilanci della Juventus dal 2018 al 2021 condotta dalla Procura di Torino, ed è stato depositato presso il giudice dell'udienza preliminare il faldone relativo agli atti integrativi. Il 27 marzo dunque, la società del capoluogo piemontese e i 12 indagati per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio, ovvero l'ex presidente Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Gabasio, Maurizio Arrivabene, Francesco Roncaglio, Enrico Vellano, Stefania Boschetti e Roberto Grossi, si ritroveranno di fronte al gup.

Tra i reati contestati dai magistrati, ci sono il falso in bilancio, l'aggiotaggio, l'ostacolo alla vigilanza Consob e le false fatturazioni, con il sistema delle plusvalenze fittizie e la manovra stipendi. Dopo la chiusura delle indagini risalente al 24 ottobre scorso, i procuratori della Repubblica hanno continuato a lavorare negli ultimi mesi, con gli atti integrativi, racchiusi appunto in circa 1000 pagine in cui sono contenute anche le trascrizioni delle audizioni.

Come riportato da La Gazzetta dello Sport, diverse pagine sono dedicate anche a Daniela Marilungo, componente dell'ex cda della Juventus, Maria Cristina Zoppo e Alessandro Forte, i due membri del collegio sindacale. Senza dimenticare poi le audizioni anche alcuni ex calciatori, come Paulo Dybala e Rolando Mandragora, che giocano attualmente rispettivamente nella Roma e nella Fiorentina.

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Oggetto della discussione appunto la manovra stipendi, ma anche il tema delle cosiddette scritture private ovvero gli accordi con altri club sempre legati alla possibilità eventuale di generare plusvalenze in chiave bilancio. Proprio per questo, la Procura di Torino ha trasmesso gli atti ai colleghi di altre città, ovvero Bologna Genova, Cagliari, Bergamo, Udine e Modena. Il motivo è legato alle ragioni di competenza territoriale per mettere sotto la lente d'ingrandimento alcune operazioni di mercato, tra la Juventus e appunto club come Atalanta, Sampdoria, Sassuolo, Udinese, Cagliari e Bologna.

Su questo e in particolare sui rapporti tra la Juventus e altri club considerati come "banche" (secondo i sospetti dei pm) potrebbe voler vederci chiaro anche la procura federale, anche se al momento siamo ancora nella fase istruttoria. Toccherà comunque poi alle procure delle sei città, valutare il da farsi e stabilire se per loro si configura l'ipotesi del reato di falso in bilancio oppure chiudere le indagini senza formulare la richiesta di rinvio a giudizio.

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