Dentro o fuori, le parole di Maldini sul rinnovo di Kessié col Milan sono molto chiare
Il rinnovo di Franck Kessié e le parole di Paolo Maldini a margine del debutto vincente in campionato del Milan contro la Sampdoria. La nota agrodolce è tutta nel riferimento alla trattativa con il centrocampista che ha il contratto in scadenza nel 2022, offerte allettanti che arrivano dall'estero (quella del Tottenham è una tentazione) e sul tavolo una proposta importante da parte dei rossoneri per mettere nero su bianco e restare a San Siro. Il club ha già teso una mano al calciatore, un gesto spartiacque che mostra quanto lo ritenga importante per il futuro: rispetto al tetto salariale di 4 milioni previsto per tenere i bilanci in ordine, s'è detto pronto a spingersi un po' più oltre con uno stipendio da 5.5 milioni netti a stagione che con i bonus può arrivare anche a 6.
Una somma pari al triplo dell'ingaggio attuale (2.2 milioni) che, abbinata alla dichiarazioni d'amore dell'ex Atalanta, alimentano ottimismo. Basta perché arrivi la fumata bianca? Forse. Il concetto espresso da Maldini è molto chiaro e ricalca la posizione che la società ha avuto (anche) nei confronti di Hakan Calhanoglu (finito all'Inter) e di Gianluigi Donnarumma, andato via a parametro zero per l'impossibilità di raggiungere un accordo economico e, al tempo stesso, il rilancio importante da parte del Paris Saint-Germain che ha accontentato le pretese di giocatore e procuratore.
Abbiamo una linea da seguire sia per quanto riguarda gli acquisti sia per i rinnovi che non è stato possibile fare – le parole di Maldini -. Agiamo in base alla sostenibilità di certi costi, senza andare oltre quanto stabilito dalla proprietà. In passato è accaduta una cosa del genere e ne abbiamo pagato le conseguenze
In buona sostanza, il messaggio è molto semplice: massima riconoscenza, stima immutata ma la salvaguardia dei conti è l'obiettivo primario. E se non c'è possibilità di incontrarsi a metà strada allora addio con una stretta di mano e ognuno va per la propria strada. È stato così per il portiere della Nazionale decisivo agli Europei con le sue parate perché non dovrebbe esserlo anche per altri calciatori, Kessié compreso?