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Demolita la Curva Sud del ‘Del Duca’, eretto nel 1974 per la promozione dell’Ascoli in Serie A

Voluto dal presidente Costantino Rozzi nel 1974 per festeggiare la storica promozione in Serie A, lo Stadio ‘dei 100 giorni’ (tanti si impiegarono per costruirlo) sta subendo diverse fasi di ammodernamento tra cui l’abbattimento della Curva Sud e la ristrutturazione della Tribuna Centrale intitolata a Carletto Mazzone.
A cura di Alessio Pediglieri
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Addio alla Curva Sud del ‘Del Duca‘ di Ascoli. Nello storico stadio della squadra bianconera sono infatti iniziati in queste ore le prime fasi della demolizione di parte dell'impianto, che venne eretto nel 1974 per onorare la salita in massima serie della società. Venne costruito in tempo record per volontà dell'allora presidente Costantino Rozzi che ne seguì direttamente i lavori e che ultimata in soli cento giorni da un gruppo di operai che lavorarono giorno e notte. La Curva Sud, nel 2016 resse anche all'urto del terremoto ma da oggi verrà eliminata in un progetto di ammodernamento generale che ha visto nascere anche la Tribuna Centrale, intitolata a Carlo Mazzone.

Carlo Mazzone e Costantino Rozzi, due nomi a cui Ascoli deve tutto o quasi nel mondo del calcio. Furono loro due, uno in dirigenza e l'altro in panchina a determinare la grandezza di uno dei classici club di provincia che arrivò in massima Serie nel 1974 e che vi rimase per 14 stagioni, delineando una delle strisce più lunghe e importanti delle piccole realtà calcistiche italiane. Proprio per festeggiare la cavalcata dei bianconeri fino alla Serie A, il ‘Presidentissimo' diete vita al ‘Del Duca', l'impianto casalingo, lo ‘stadio dei 100 giorni‘ perché tanti bastarono a erigerlo e renderlo agibile. E dopo più di 40 anni, a ‘sor Carletto', oggi 83enne. è stata dedicata la Tribuna Centrale nei lavori di ammodernamento.

In quello stadio hanno giocato fior di campioni, tutti ‘scovati' dal ‘presidentissimo', deus ex machina che nelle Marchè portò nomi del calibro di Adelio Moro, Pietro Anastasi, Liam Brady, Bruno Giordano, Dirceu, Walter Junior Casagrande, Pedro Antonio Troglio, Oliver Bierhoff e Walter Novellino. Era la grande epopea di un Ascoli che non temeva confronti, faro del calcio di provincia che non solo si affacciava ai più grandi livelli ma che dimostrava di poterci coesistere con dignità. E grazie a Carletto Mazzone ancor oggi, l'Ascoli può ricordare quel periodo come il migliore di sempre. Sotto il tecnico di origini romane, arrivarono subito due storiche promozioni in tre stagioni, dalla Serie C alla A fino al sesto posto, conquistato nel campionato 1981-1982.

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