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Demetrio Albertini a Fanpage.it: “Locatelli è il centrocampista del futuro”

Il presidente del settore tecnico della FIGC, a poche ore dalla sfida Napoli-Milan, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni commentando la suggestiva sfida che attende Rino Gattuso e analizzando l’attuale difficile momento del calcio italiano: “È una situazione particolare dove bisogna trovare un equilibrio tra il business e la salute. Le linee guida europee hanno tracciato un percorso, che è quello di poter portare avanti il calcio seguendo dei protocolli di un certo tipo”.
A cura di Alberto Pucci
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Protagonista in passato con la maglia del Milan e della Nazionale, e oggi presidente del settore tecnico della FIGC, Demetrio Albertini è tra le voci più autorevoli del nostro calcio e grande memoria storica di uno dei periodi più gloriosi del club rossonero. In occasione dell'uscita del suo libro ("Ti racconto i campioni del Milan", edito da Grimaudo), il dirigente federale è tornato a parlare ai nostri microfoni nel momento più delicato del calcio italiano: "La salute viene prima di tutto, ma abbiamo lavorato e stiamo lavorando come federazione per portare avanti questo sport con un protocollo che prevede controlli, regole ed eventuali sanzioni per chi non lo rispetta".

Il Coronavirus ha messo in difficoltà i club dal punto di vista economico. Come si può uscire da questa situazione?
"È una situazione particolare dove bisogna trovare un equilibrio tra il business e la salute. Le linee guida europee hanno tracciato un percorso, che è quello di poter portare avanti il calcio seguendo dei protocolli di un certo tipo. Il presidente Gravina ha lavorato tantissimo per riaprire e portare a termine lo scorso campionato. Io non credo che in questo momento tutto il mondo calcistico, politico-sportivo, abbia il desiderio di chiudere".

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La pandemia può paradossalmente aiutare il calcio a cambiare?
"Penso che il calcio, così come lo sport, possa trovare delle modalità per poter fare delle riforme importanti e condivise. Questo aspetto è importante, perché lo scontro divide e tante volte non ti permette di poter fare delle cose giuste o per il bene del futuro".

Una delle ultime scelte più azzeccate dalla federazione è stata la scelta di Roberto Mancini. Qual è stato, secondo lei, il merito principale del commissario tecnico?
"Ha avuto il coraggio di credere nei giovani. Lo ha avuto sempre, in tutte le squadre che ha allenato e anche quando era in Italia. Gli auguro di poter costruire un gruppo che possa durare anche per i prossimi anni, quando ci saranno gli stessi giocatori di talento ma con molta più esperienza e magari… lo stesso commissario tecnico".

Tra i giocatori che ha lanciato Mancini, qual è quello che l'emoziona di più?
"Un giocatore che è cresciuto tantissimo, che mi sta impressionando davvero tanto, è Manuel Locatelli. Si è trasformato da centrocampista atipico e centrale a centrocampista di forza e di qualità. Una mezzala di movimento che può giocare anche da centrale, anche se il centrocampo adesso è un po' più dinamico di quando giocavo io. Locatelli è un giocatore moderno che mi piace molto".

Domenica è in programma Napoli-Milan. Sarà una partita particolare per Rino Gattuso.
"Conoscendolo credo che il cuore lo possa mettere, guardare e sentire fino all'inizio della partita. Anzi dopo la partita. Magari gli dispiacerà di aver vinto o di aver perso, ma prima preparerà la partita per poter vincere. È un professionista e una persona leale. Oggi allena il Napoli e sono sicuro che farà di tutto per vincere contro il Milan".

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