Del Piero: “Dybala ha talento, deve fare di più. Alla Juve nessuno ti regala niente”
Pochi giorni fa Alessandro Del Piero e Paulo Dybala hanno scambiato due chiacchiere in una video-diretta su Instagram. L'argentino gli ha raccontato di come ha vissuto i momenti più difficili del contagio da Covid-19, quali sono stati i sintomi che ha avvertito e come su di lui si siano manifestati con una virulenza maggiore rispetto alla compagna, Oriana Sabatini. La Joya ha parlato di tutto, incassato complimenti per le prodezze contro l'Inter (prima che il campionato si fermasse per l'emergenza Coronavirus) e ne ha restituiti a "Pinturicchio" quando ha definito la rete segnata alla Fiorentina una delle più belle della carriera.
A mettere la pennellata d'autore in calce al quadro ci ha pensato l'ex numero dieci della "vecchia signora". Un colpo di spatola più che un tocco di colore, a giudicare dal modo in cui Del Piero sia (ancora) complimentato con il sudamericano. Lo ha fatto nell'intervista alla Gazzetta dello Sport usando un effetto molto speciale.
Paulo è un giocatore che qualità straordinarie – ha ammesso Alex -. Chi ha i suoi mezzi, il suo talento e la sua testa deve fare di più. Non deve porsi limiti. Nessuno ti regala niente, alla Juve più che mai.
Roger, messaggio ricevuto. Dybala avrà modo di rispondere sul campo non appena sarà possibile… Per adesso deve ristabilirsi del tutto e recuperare la migliore forma fisica poi potrà essere nuovamente a disposizione di Maurizio Sarri e della squadra. Dal 4 maggio la Serie A è pronta a riprendere gli allenamenti, alla fine dello stesso mese (al massimo entro il 7 giugno) è intenzionata a giocare per concludere la stagione. Del Piero affronta l'argomento con una riflessione molto lucida.
La priorità è sempre e comunque la salute di tutti – ha ammesso "Pinturicchio" – per questo serve il massimo livello di sicurezza. Ma la seconda priorità deve essere quella di ripartire per affrontare l’altra emergenza: quella dell’economia, dei posti di lavoro. Non mi piacciono i discorsi demagogici di chi quasi criminalizza l'idea di ricominciare. Quando si avrà il via libera dei medici sarà giusto tornare a giocare, dapprima ovviamente a porte chiuse.