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De Zerbi risponde alla filosofia di Allegri: “Il calcio è semplice? Non sono d’accordo”

Roberto De Zerbi ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha ribadito il suo modo di vedere il calcio e si è soffermato sulle differenze con Massimiliano Allegri.
A cura di Vito Lamorte
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Roberto De Zerbi ha appena iniziato la seconda stagione come manager del Brighton e all'esordio in Premier League ha battuto per 4-1 il Luton Town. L'allenatore bresciano ha portato i Seagulls per la prima volta alla qualificazione in una coppa europea e nonostante le cessioni importanti proverà a ripetersi nel campionato più importante e difficile del mondo.

L'ex calciatore di Milan, Monza, Foggia e Napoli è stato inserito nelle nomination per il premio allenatore dell’anno della Uefa: l'allenatore del Brighton si è piazzato alle spalle di Simone Inzaghi, Luciano Spalletti e Pep Guardiola.

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Il tecnico del Brighton ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha ribadito il suo modo di vedere il calcio e si è soffermato sulle differenze con Massimiliano Allegri: "Allegri dice che il calcio è semplice? Non condivido. Non può essere una cosa semplice quando si affrontano 22 uomini, con tutte le variabili del caso. Soprattutto, non penso che solo chi vince possa parlare. Credo che il risultato sia l’ultima cosa… Se perdo mi girano i coglioni, ma il risultato non giustifica tutto. Ho dato la mia vita per il calcio, se mi fermassi solo al risultato, a un rigore dentro o fuori. mi sentirei una merda. Io voglio vincere con il mio stile. Lo stile è quello che sei in quello che fai".

Il risultato, secondo De Zerbi, non è l'unica cosa che conta: chiaramente l'obiettivo è vincere ma non a tutti i costi e provando a seguire il proprio stile di gioco.

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L'esperienza di Sassuolo lo ha affermato in maniera definitiva nel calcio dopo alcune esperienze nelle serie minori e si è soffermato su due suoi ex calciatori, uno già alla Juventus e l'altro nel mirino dei bianconeri: "Locatelli me lo porterei ovunque. Così, Berardi: è come un bambino quando gioca a calcio. Vuole divertirsi. Bravissimo ragazzo, introverso come pochi". 

In merito alla sua stagione appena iniziata al Brighton, dove deve confermarsi pur avendo perso alcuni pezzi pregiati, ha dichiarato: "L’angoscia mi accompagna da sempre in questo mestiere. Al momento stiamo iniziando la stagione più importante, quella della conferma, e abbiamo perso tre giocatori determinanti, Mac Allister, Colwill e Caicedo. Ho detto ai miei che i grandi club comprano chi vogliono, ma non ci possono comprare l’anima. Quella non è in vendita. Il mio Brighton è la squadra che meno mi assomiglia calcisticamente ma più mi assomiglia come anima".

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