De Zerbi rifiuta il Bologna per rispetto di Mihajlovic: aveva posto una condizione
Da ieri Sinisa Mihajlovic non è più l'allenatore del Bologna: il 53enne tecnico serbo è stato ufficialmente esonerato dal club emiliano, non soddisfatto della partenza della squadra nell'attuale campionato. Tre pareggi e due sconfitte nelle prime cinque partite di Serie A non sono state ritenute un bottino sufficiente per poter guardare con ottimismo ad una stagione che si annuncia ulteriormente difficile per la lunga pausa di fine anno a causa dei Mondiali in Qatar.
Finisce dunque male la favola durata tre anni e mezzo, da quando nel gennaio 2019 Mihajlovic prese il posto dell'esonerato Pippo Inzaghi sulla panchina rossoblù, tornando sotto le Torri dopo 10 anni. La favola di una città e una società strettesi intorno al proprio allenatore nel momento più difficile della sua vita, dopo che nell'estate 2019 gli era stata diagnosticata la leucemia mieloide acuta e ancora nella scorsa primavera la malattia era tornata a farsi pericolosa. Ma anche la storia di un uomo che non si era voluto arrendere a chi gli consigliava di mettere da parte la propria carriera per dedicare tutte le proprie risorse alla battaglia per la vita.
E così Mihajlovic aveva prima salvato il Bologna da subentrato nella prima stagione e poi inanellato due dodicesimi e un tredicesimo posto nei tre campionati successivi, risultati in linea con la qualità della rosa rossoblù, anche se le voci su un'insoddisfazione del presidente Saputo circolavano da tempo. Forse sarebbe stato più rispettoso di Sinisa, nonché nell'interesse per la squadra, prendere la decisione di separarsi già in estate, se queste erano le premesse.
Adesso il club rossoblù è chiamato a trovare in corsa un tecnico all'altezza, operazione resa ancora più complicata dal diniego opposto dal nome in cima alla lista: Roberto De Zerbi ha infatti rifiutato di sostituire Mihajlovic perché non lo avrebbe mai fatto in caso di esonero del serbo. Il 43enne bresciano – svela il Corriere dello Sport – aveva posto una condizione all'Ad felsineo Fenucci, che lo aveva incontrato già lunedì dopo il pareggio con lo Spezia: avrebbe accettato soltanto in caso di dimissioni di Mihajlovic, che dal canto suo è stato irremovibile su questo punto. Dunque il serbo è stato esonerato ed a questo punto i nomi in lizza per rimpiazzarlo restano due: Thiago Motta e Ranieri.