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De Zerbi: “Non lascio il Marsiglia, non sono scappato nemmeno dallo Shakhtar sotto le bombe di Putin”

Dopo aver minacciato le dimissioni De Zerbi fa qualche passo indietro e conferma la permanenza al Marsiglia: “Non sto scappando, mi sono solo assunto le mie responsabilità”.
A cura di Ada Cotugno
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Roberto De Zerbi non farà un passo indietro al Marsiglia, neanche dopo gli ultimi risultati negativi. Inseguito alla sconfitta contro l'Auxerre era esploso minacciando addirittura le dimissioni, ma nell'ultima conferenza stampa è tornato sui suoi passi ribadendo che non andrà da nessuna parte. È una presa di posizione fortissima da parte dell'allenatore, più determinato che mai, e che addirittura cita il suo periodo allo Shakhtar in cui ha dovuto allenare al squadra durante i bombardamenti russi.

La presa di posizione di De Zerbi

La panchina del Marsiglia non traballa, almeno non secondo l'allenatore. Nessun passo indietro e dimissioni rinviate a data da destinarsi: le sue dichiarazioni dopo la sconfitta contro l'Auxerre avevano spaventato i tifosi, ma durante la sosta per le nazionali De Zerbi ha avuto modo di schiarirsi le idee e di tornare con grande determinazione. I risultati negativi non lo scalfiscono e in conferenza stampa ha cercato di spiegare meglio il suo ultimo sfogo: "Abbiamo dovuto lavorare con sette o otto giocatori in meno. Abbiamo lavorato sull'aspetto fisico e meno sulla tattica. Abbiamo una squadra forte e sappiamo cosa dobbiamo fare per progredire. Non solo io, ma anche i giocatori e il club in generale, non possiamo accettare la partita contro l'Auxerre. Il campo non è stato all'altezza. Non ho usato parole forti. Mi sono solo assunto le mie responsabilità".

L'allenatore si assume tutte le sue colpe e ribadisce che non si dimetterà. E nel farlo usa un paragone molto forte parlando di quando era in Ucraina durante i bombardamenti russi: "Abbiamo giocato cinque partite al Velodrome, vincendone una, pareggiandone due e perdendone due. Mi assumo le mie responsabilità. Se pensate che mi dimetterò, che sia una mia idea, voglio sottolineare che non sto scappando. Io resto qui, non sono scappato dallo Shakhtar nemmeno quando Putin ha iniziato a bombardare Kiev. Credo nell'OM e nei giocatori che alleno. Non andrò da nessun'altra parte".

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