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De Zerbi non bluffa davanti alla domanda trappola: “Lo sai che a noi italiani non piace parlarne”

Roberto De Zerbi alla vigilia dell’esordio del Brighton in Europa League contro l’AEK non ha vacillato di fronte ad una domanda trappola sulle potenzialità della sua squadra.
A cura di Marco Beltrami
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Dove può arrivare il Brighton di De Zerbi? La formazione guidata dal manager italiano che ben si sta disimpegnando in Premier è pronta ad iniziare la sua prima avventura in Europa. La compagine biancoblu ospiterà l'AEK nella sfida d'esordio della fase a gironi di Europa League nell'intrigante gruppo in cui ci sono anche Ajax e Olympique Marsiglia.

De Zerbi è reduce dal successo sul Manchester United ottenuto non in maniera banale, ma attraverso una prestazione di grande spessore. Il gioco del Brighton è stato celebrato a livello internazionale per quella che è stata una vera e propria lezione di calcio dell'allenatore italiano. Le quotazioni dunque della formazioni inglese sono aumentate e non poco, anche fuori dai confini britannici. Non è un caso che i bookmakers abbiano inserito la squadra allenata dall'ex Sassuolo tra le favorite per la vittoria dell'Europa League.

Una situazione impensabile solo qualche tempo fa e prima dell'arrivo dell'allenatore italiano che ci ha messo pochissimo per dare l'imprinting al Brighton, sempre più a sua immagine e somiglianza. Nella conferenza stampa di presentazione dell'Europa League, De Zerbi è stato stuzzicato sulle possibilità di vittoria del torneo. Una domanda trappola, con la richiesta di sbilanciarsi sulle potenzialità dei suoi giocatori.

De Zerbi ha deciso di non bluffare, e pur mantenendo un profilo basso, ha parlato della possibile crescita del Brighton. C'è l'ambizione di crescere e di migliorare giorno dopo giorno e partita dopo partita raccogliendo i frutti del proprio lavoro e poi quello che verrà verrà. Per questo Roberto non ha visto un problema nel parlare di pronostici.

Queste le lucide parole di De Zerbi al giornalista: "Tu sei italiano e sai benissimo che gli allenatori italiani non amano parlare di pronostici. Per me non è un problema. Penso che stiamo migliorando, non siamo ancora una grande grande squadra ma siamo una buona squadra e crediamo in noi stessi e innanzitutto nella qualità dei giocatori, nel livello del club, nella qualità del gioco. Ma sappiamo di essere il Brighton, conosciamo il nostro livello. Ma abbiamo l’ambizione di diventare sempre migliori, sempre migliori, passo dopo passo in ogni competizione e in ogni partita".

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