De Rossi non si spiega il crollo della Roma a Genova: “Ci siamo abbassati, non lo avevo chiesto”
Una doccia fredda ha travolto la Roma a Marassi con il pareggio del Genoa arrivato alla fine del lunghissimo recupero: De Winter ha fermato i giallorossi sull'1-1 al 96′, privandoli della gioia della prima vittoria in questo campionato. È l'ennesima frenata per la squadra di De Rossi in questa stagione che fino a oggi ha regalato appena tre punti in quattro partite giocate.
Eppure nel primo tempo oltre al gol di Dovbyk erano state create almeno due occasioni buone per segnare, tutte rovinate da un secondo tempo in cui la squadra ha mollato la presa. Ai microfoni di DAZN l'allenatore non riesce a spiegarsi cosa è successo quando la sua Roma ha spento la luce.
Il rammarico di De Rossi
Nel finale della Roma è successo di tutto: De Rossi è stato espulso dalla panchina per proteste e i giallorossi hanno subito un pareggio incredibile, a tempo praticamente scaduto, nonostante abbiano giocato una buona partita. Il primo tempo aveva fatto sperare a un risultato diverso ma De Winter al 96′ ha rovinato la festa con il suo colpo di testa.
Per l'allenatore tutto ciò che è successo nel finale è inspiegabile: "Ci siamo abbassati perché abbiamo smesso di correre come nel primo tempo. Ci siamo abbassati di 20 metri ed era una cosa che non avevo chiesto. Quando succede però bisogna essere pronti a ripartire e non l’abbiamo fatto. Le statistiche sono nettamente a favore nostro, ma le partite le devi chiudere. Se hai dominato così nel primo tempo non capisco perché abbiamo giocato in modo differente nel secondo".
La soluzione a questo problema però esiste. Per De Rossi usare un altro registro è possibile quando le circostanze lo richiedono e la Roma deve imparare anche a stringere i denti per non perdere punti preziosi per strada: "Abbiamo dominato il primo tempo, nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo e abbiamo smesso di ripartire. Non è una vergogna giocare più bassi e ripartire, abbiamo la qualità per farlo. Troppi errori tecnici e qualche superficialità di troppo, abbiamo dato fiducia ai nostri avversari".