De Roon si emoziona parlando della guerra in Ucraina e di Malinovskyi: “Lo vediamo anche noi”
Marten De Roon ha parlato ai microfoni di DAZN al termine della gara vinta dalla sua Atalanta contro la Sampdoria per 4-0. Il centrocampista olandese, che questa sera si è diviso in diverse occasioni fra la zona mediana e la difesa, ha raccontato con soddisfazione questo successo che rimette nuovamente l'Atalanta in condizione di puntare al quarto posto con una partita in meno. Un 4-0 importante che ha portato la firma anche di Miranchuk, il fantasista russo che dopo il gol non ha esultato per rispetto al momento attuale che sta vivendo il suo Paese in guerra con l'Ucraina.
Miranchuk ha abbassato la testa e poi è stato sommerso dall'abbraccio dei compagni. De Roon ha così raccontato il clima difficile che stanno vivendo lui e soprattutto Malinovskyi all'interno dello spogliatoio della Dea. "Sono stati giorni difficili, lo vediamo anche noi – ha detto – Ruslan è in difficoltà per la sua famiglia, il suo Paese. Lui e Miranchuk parlano sempre insieme".
Il centrocampista olandese non si capacita di cosa stia accadendo in questi giorni: "Inspiegabile che nel 2022 si parli ancora di guerra, noi proviamo ad aiutarli con la squadra, anche se Malinovskyi ha reagito alla grande giovedì, peccato che oggi si sia fatto male". De Roon ha poi parlato della reazione della squadra che si è stretta intorno a Malinovskyi per tranquillizzarlo citando il post pubblicato da Pessina sui social: "Lui ha spiegato al meglio cosa significa essere una squadra ed essere compagni, ha fatto un bellissimo post che quando l'ho letto mi sono emozionato perché è stato fantastico in un periodo difficile soprattutto per loro".
C'è stato ovviamente tempo di parlare anche della partita e della sua posizione in campo tra centrocampo e difesa. "Con due difensori squalificati c'era la possibilità di giocare in difesa per fortuna perché preferisco giocare lì – ha detto – Orami sono abituato e io per la squadra faccio tutto". Il centrocampista olandese ha spiegato perché in casa l'Atalanta sta faticando di più rispetto agli ultimi anni: "Di solito le squadre vengono a Bergamo molto chiuse e facciamo fatica a trovare l'ultimo passaggio – dice – Mancano gli attaccanti certo, ma non voglio trovare alibi, sicuramente non siamo stati al meglio tecnicamente e oggi invece abbiamo giocato molto vicino alla loro area di rigore, sembrava l'Atalanta di prima".