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De Ligt ha capito tutto della Juve: “Se giochiamo male e vinciamo 1-0, siamo tutti felici”

Matthijs de Ligt parla da leader e futuro capitano della Juventus: “La cosa più importante per me è vincere, se giochi alla grande e perdi 2-1, non sei felice. Ogni squadra ha un certo DNA”.
A cura di Paolo Fiorenza
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A 22 anni Matthijs de Ligt sembra un veterano: il difensore olandese è un pilastro presente e futuro della Juventus, in questa stagione spremuto da Allegri come pochi della rosa bianconera, alla luce dei tanti acciacchi di Chiellini e Bonucci. L'ex Ajax non riposa davvero mai, giocando indifferentemente a 3 o a 4, da centrodestra o centrosinistra. Nonostante le parole di Raiola di qualche mese fa – "De Ligt è pronto per un nuovo passo, lo sa anche lui" – la Juve è intenzionata a tenersi stretto l'olandese: il suo contratto scade nel 2024 ed il rinnovo sarà un passo cui mettere mano al più presto.

Intervistato dal Guardian, De Ligt fa capire di aver assimilato bene il motto della Juventus: vincere è l'unica cosa che conta, un imperativo ulteriormente affinato da Max Allegri con la filosofia del ‘corto muso': "La cosa più importante per me è vincere. Alla Juventus, se vinciamo 1-0 e giochiamo male, onestamente penso che tutti saranno comunque felici. E se giochi alla grande e perdi 2-1, non sei felice. Ogni squadra ha un certo DNA, che è diverso in ogni club".

La carica di De Ligt per la Juventus
La carica di De Ligt per la Juventus

Con questa premessa, si capisce bene come la stima del giovane olandese per il suo allenatore sia molto alta: "La più grande qualità di Allegri è che capisce che non si deve essere sempre belli. Alla fine si tratta di vincere. Ed è anche la mentalità della Juve. Non importa se giochi bene, riguarda solo i tre punti".

Pagato 75 milioni di euro nell'estate del 2019, De Ligt ha trovato a Torino il miglior professore possibile nella materia "difesa" per un calciatore, ovvero Chiellini: "Si può migliorare sempre. Ad esempio, Giorgio ora ha 37 anni. E in questo momento gioca come se stesse leggendo un libro. Lui lo sa: ‘OK, accadrà questa situazione, e poi ancora quest'altra'. E ovviamente non aveva questa conoscenza quando aveva 20 anni. Quindi con l'esperienza ha imparato".

Con cotanto maestro, De Ligt è alla perenne ricerca del suo completamento, come giocatore e come uomo: "Voglio sempre essere il maggior critico di me stesso. So esattamente quando ho fatto qualcosa di sbagliato. Per crescere, a volte devi accettare di aver preso le decisioni sbagliate. Ora mi sento più sicuro, più calmo, e riesco a leggere le situazioni meglio di prima". Tutti alla Juve sanno ora chi è De Ligt, dai tifosi al presidente Agnelli: il progetto di un leader e futuro capitano.

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