De Laurentiis, scontro col presidente del Psg che vuole Kvara: “Scorretto e contro la legge, non comanda il calcio”
Aurelio De Laurentiis è rimasto a lungo in silenzio durante la presentazione ufficiale del nuovo allenatore del Napoli, Antonio Conte. E quando ha parlato, chiamato in causa dal tecnico, lo ha fatto per tracciare la cornice entro la quale sono (stati) gestiti i casi Di Lorenzo e Kvaratskhelia. L'uno – attraverso le sortite del suo procuratore – aveva manifestato la volontà di lasciare la squadra. L'altro – secondo le parole di suo padre e dell'agente – sarebbe pronto ad accettare l'offerta milionaria del Paris Saint-Germain. Entrambi, al netto di contratti lunghi. Entrambi hanno avuto l'altolà immediato da parte della società. Né per l'uno né per l'altro ci sarà alternativa rispetto alla strada maestra indicata da club e allenatore: non si muovono dal Napoli. Anzi, Conte sottolinea il concetto chiarendo che "sono io a decidere chi resta e chi parte".
Il massimo dirigente dei partenopei coglie l'occasione anche per rifilare una stoccata al numero uno dei francesi e dell'Eca (l'associazione dei club europei). "Con Kvara – le parole di De Laurentiis – non ci sono problemi perché ha un contratto ancora in corso con noi (scadenza 2027, ndr). Io mi siederò con Manna, il ragazzo e il suo agente e gli faremo una proposta di cambiamento contrattuale. Poi si può dire tutto quello che si vuole. Ci può essere anche chi “contra legem” fa dei contatti e delle offerte ai giocatori senza essere stato autorizzato dal club".
E qui arriva l'affondo contro Nasser Al-Khelaifi, un attacco diretto e un richiamo all'ordine ancora in considerazione del suo ruolo. "In quel club c’è uno che fa anche il presidente dell’Eca, per cui dovrebbe presiedere più che comandare 270 società di calcio. Ormai a 75 anni non mi meraviglio più di chi è corretto e di chi è scorretto. Io cerco di essere corretto, una cosa che mi hanno insegnato i miei e non abbandonerò mai".
De Laurentiis dedica un passaggio anche al capitano, Di Lorenzo. Sia lui sia Conte lo reputano una colonna della squadra da cui ripartire, sia per le qualità sportive sia umane. "È un giocatoree un uomo straordinario. Posso capire che abbia attraversato un periodo particolare per come sono andate le cose nella scorsa stagione e magari si è sentito un momento abbandonato. Ma gli ho spiegato che non era possibile abbandonare una persona del suo livello. Non dobbiamo dimenticare che i giocatori ragazzi spesso molto giovani. Molto spesso sono carichi e altre volte si possono scaricare".