video suggerito
video suggerito

De Laurentiis irrompe sulla trattativa Spalletti-Italia e attacca FIGC: a ruota libera contro tutti

Il presidente del Napoli, De Laurentiis, ha fatto chiarezza a proposito dei rumors che vedono Spalletti nel mirino della FIGC per la panchina della Nazionale italiana e ha attaccato la Federazione in maniera diretta.
A cura di Vito Lamorte
400 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo diversi scenari che erano stati paventati nella trattativa tra Luciano Spalletti e la Nazionale Italiana, ecco che Aurelio De Laurentiis irrompe nel dibattito utilizzando parole molto forti e attaccando in maniera diretta la FIGC. Dopo le dimissioni di Mancini, che hanno sorpreso tutto l'ambiente azzurro, la federazione si era messo alla ricerca di un successore e la pista più calda sembrava quella che portava all'ex allenatore del Napoli.

Nelle scorse ora l'ex CT si era espresso su quanto accaduto e dopo diverse ipotesi fatte sulla clausola presente nel contratto firmato dal tecnico di Certaldo, DeLa ha deciso di intervenire in prima persona per fare chiarezza. Questa la nota pubblicata sul sito ufficiale del Napoli dal presidente azzurro:

Dopo la valanga di considerazioni astratte comparse su molti media, svolte da autorevoli commentatori e operatori della comunicazione, ritengo sia necessario fare chiarezza sulla vicenda Spalletti, legata al suo possibile impegno come Ct della Nazionale italiana di calcio.

Ho sempre avuto grande rispetto per la Nazionale e quando ero giovane, oltre al Napoli era l’unica squadra che mi appassionava.

Sono due i nomi che circolano per la panchina azzurra ma Spalletti sembra quello prescelto dalla federazione. Il tecnico toscano dovrebbe liberarsi tramite il pagamento di circa 3 milioni di euro di penale a favore delle casse del club partenopeo, così come previsto da contratto, ma Gravina non sarebbe disposto a pagarla. In merito alla separazione con l'allenatore campione d'Italia DeLa si è espresso così:

Luciano Spalletti, pur avendo un ultimo anno di contratto con il Napoli, dopo aver vinto lo scudetto ha manifestato la volontà di prendersi un periodo di distacco dall’attività di allenatore poiché “molto stanco”. Per riconoscenza per il lavoro fatto, non ho battuto ciglio anche se avrei potuto chiedergli il rispetto del contratto. Gli ho quindi dato la possibilità di prendersi questo lungo periodo di riposo.

Conseguentemente sono andato alla ricerca di un allenatore che potesse sostituire Spalletti, che fosse una persona di grande esperienza e prestigio. Sono molto contento di aver individuato Rudi Garcia che farà certamente un ottimo lavoro.

Tornando a Spalletti, ascoltando la voce ed il sentimento dei milioni di tifosi del Napoli che sentono un profondo legame con l’allenatore della squadra Campione d’Italia, nel concedergli la possibilità di non adempiere al suo contratto, ho chiesto garanzie sul rispetto di questo periodo sabbatico, inserendo una penale nel caso in cui il suo impegno fosse venuto meno.

Immagine

Il numero uno del Napoli ha utilizzato della parole molto dure anche nei confronti della FIGC, facendo riferimento alle dimissioni di Mancini e alla clausola che serve per liberare Spalletti:

Per quanto riguarda la Federazione, osservando la vicenda in discussione, ciò che mi appare più sorprendente è che si arrivi a poche settimane da due gare molto importanti della Nazionale, subendo le dimissioni dell’allenatore Roberto Mancini. A questo proposito sono due le principali considerazioni da fare: non si sanno tenere i rapporti con i propri collaboratori inducendoli alle dimissioni; mancano strumenti giuridici idonei a trattenere gli stessi determinando il rispetto dei contratti sottoscritti anche attraverso la previsione di specifiche penali.

E se la scelta cade giustamente su Spalletti, grande allenatore con 25 anni di esperienza ad alto livello, che ha espresso il calcio migliore d’Europa nell’ultima stagione, offrendogli uno stipendio di 3 milioni netti per tre anni, non ci si può fermare di fronte all’accollo (pagare per conto dell’allenatore) di un milione lordo per anno per liberarlo dal suo vincolo contrattuale (impegno non solo verso il Napoli ma nei confronti di tutti i suoi milioni di tifosi). Tutto ciò è incoerente.

Per il Calcio Napoli tre milioni non sono certo molti, e per Aurelio De Laurentiis sono ancora meno. Ma la questione nel caso di specie non è di “vil denaro”, bensì una questione di principio, che non riguarda solo il Calcio Napoli, ma l’intero sistema del calcio italiano, che deve spogliarsi del suo atteggiamento dilettantistico per affrontare le sfide guardando al rispetto delle regole delle imprese, delle società per azioni, del mercato.

Ma fino a quando si consentirà che la “regola” sia la “deroga” il sistema calcio non si potrà evolvere e continueranno a esserci i casi “Spalletti” come continueranno a esprimersi “autorevoli” commentatori che non conoscono come vada gestita in modo sano un’impresa.

400 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views