De Laurentiis ha ancora l’amarezza della Champions: “Fuori per due arbitraggi, eravamo i più forti”
Aurelio De Laurentiis ieri doveva scegliere dove godersi il trionfo dopo 19 anni di presidenza del Napoli – che nel 2004 aveva preso dopo il fallimento e oggi ha riportato a vincere lo Scudetto a 33 anni di distanza dall'epoca maradoniana – e ha preferito farlo in mezzo al popolo azzurro convenuto allo stadio Maradona per vedere il match con l'Udinese sui maxi schermi, piuttosto che in trasferta alla Dacia Arena al seguito della squadra.
E trionfo è stato, anche personale, per un De Laurentiis finalmente amato anche dal pubblico partenopeo senza eccezioni, dopo la grande pace che il mese scorso aveva preceduto il match di ritorno dei quarti di Champions League contro il Milan. E proprio la Champions e il Milan sono stati un po' a sorpresa l'oggetto dell'intervista che il 73enne produttore ha rilasciato in diretta dallo stadio Maradona poco dopo che aveva arringato gli spalti stracolmi con la promesse di nuovi successi: "Mi avete sempre chiesto: vogliamo vincere. E abbiamo vinto! Adesso ci manca di rivincere lo Scudetto, e rivincerlo ancora. Sempre con Spalletti. E poi ci manca la Champions".
Il concetto è stato ribadito ai microfoni della TV americana, condendolo con un po' di polemica su quello che avrebbe potuto essere quest'anno: "Adesso dobbiamo vincere la Champions, perché quest'anno io penso che eravamo i più forti in Champions e solo a causa dell'arbitraggio non buono in due occasioni siamo andati fuori. Ma questo è il calcio, questa è l'UEFA, questo è il mondo, così riproveremo l'anno prossimo e ancora gli anni seguenti".
L'eliminazione da parte del Milan, peraltro mai nominato, è un dente che fa ancora male a De Laurentiis, che si ripete anche nel finale dell'intervista: "Quando prevedo di vincere la Champions? Se l'UEFA non mi ferma, come ha fatto con l'arbitro negli ultimi due match, probabilmente il prossimo anno sarò capace di vincere la Champions League". Dallo studio della CBS ribattono "che mentalità", mentre il presidente azzurro si gode la ribalta che ha sempre sognato.