De Laurentiis distrugge Giuntoli: “Se avessi saputo che era juventino, me ne sarei liberato prima”
"Non mi aspettavo la juventinità di Giuntoli… questa cosa mi ha preso di sorpresa. Se lo avessi saputo prima, me ne sarei liberato prima". La frase di Aurelio De Laurentiis dedicata all'ex direttore sportivo, che nei giorni scorsi ha firmato per il club bianconero, è una frustata.
Un modo per fare tabula rasa del recente passato, calare la damnatio memoriae sul dirigente che nel discorso iniziale non viene mai nominato, mentre è esaltato il ruolo dello scouting e di Maurizio Micheli, sull'uomo che dopo un lungo percorso culminato con lo scudetto ha preso la strada che porta al ‘vecchio nemico'.
Il massimo dirigente la pronuncia nel giorno della presentazione ufficiale della nuove maglie per la prossima stagione, rispondendo alle domande dei giornalisti che prima ascoltano e sorridono al gioco delle battute che coinvolge anche la dirigente di Ebay, Alice Acciarri ("finalmente un non-juventino nel nostro clan", dice AdL), e del nome di quella squadra là che non si deve dire, poi tirano le fila del discorso e gli chiedono cose concrete.
L'esperienza dell'ex diesse è una di queste: il tono della replica lascia intendere come quel ricordo sia stato già bruciato e appartenga a un'altra era. Del resto, è lo stesso De Larurentiis a ribadire un concetto, il gancio per farlo glielo offre il giornalista che gli chiede se Osimhen indosserà la nuova divisa.
"Certo che Osimhen avrà questa maglietta. Certo che lo farà… se poi dovesse arrivare proposta più che indecente vuol dire che ce ne faremo una ragione e allora troveremo altri Kvara, altri Osimhen come abbiamo sempre fatto. Non c'è da preoccuparsi".
Ma è solo l'incipit di un discorso che diventa più articolato, una sorta di avvertimento nemmeno tanto velato per "quegli agenti famelici" coi quali discutere di eventuali rinnovi. AdL non nomina l'attaccante nigeriano al riguardo ma il senso della sua riflessione è molto chiaro, va dritto al centro del bersaglio.
"Sappiamo di avere giocatori arrivati alla fine del loro percorso, con un anno dalla scadenza e devo decidere se allenarli durante il periodo del ritiro o non allenarli per mandarli in altri lidi – ha aggiunto il patron azzurro -. Questi signori sono giovanotti, sono preda di agenti famelici e di un'attività che definisco stupida, inefficace. Allora dico se vi sta bene così allora trovo pane per i vostri denti. Non ho bisogno di nessuno, posso pagarvi anche a vuoto, però se dopo un anno fermi le loro azioni valgono meno? Club ambiziosi come il Napoli non si manifesteranno? Poi vi guarderete allo specchio dicendo sono stato stupido".