De Laurentiis dice che il campionato di Serie A è falsato: colpa di alcune squadre
Aurelio De Laurentiis è instancabile e questa non è una novità, lui stesso nella conferenza fiume tenuta a Castel Volturno due giorni fa ha spiegato che da imprenditore segue in prima persona tutte le sue numerose attività, fin nei minimi dettagli. E così, poche ore dopo la chiacchierata (che è stata spesso un monologo) con la stampa sportiva partenopea, il presidente del Napoli ieri era a Roma nell'Aula Convegni di Palazzo Madama per incontrare i membri del Napoli Club Parlamento. Una circostanza in cui tifo e istituzioni si sono mescolate e dunque è stata l'occasione per l'ennesimo attacco di De Laurentiis allo status quo del calcio, ritenuto stravecchio dal numero uno azzurro.
Nel corso dell'incontro, in cui era accompagnato dall'Ad Chiavelli, dal responsabile delle comunicazioni Lombardo e dall'avvocato Grassani, il presidente ha tirato fuori un foglio e ha snocciolato dieci proposte per cambiare il calcio e superare le attuali criticità, individuando nel "varo di una normativa sugli stadi" una delle "priorità assolute". "I sindaci dei comuni devono prendere atto del fatto che gli impianti sportivi dovrebbero diventare beni a disponibilità gratuita di chi vuole investire 10 milioni di euro", ha sentenziato De Laurentiis, che ha in corso un braccio di ferro sul tema stadio col sindaco di Napoli Manfredi, esattamente com'era avvenuto col suo predecessore De Magistris.
Negli scorsi giorni era trapelata la volontà della Lega di Serie A di cambiare il format del massimo campionato, passando da 20 squadre a 18. Sul tema De Laurentiis è stato tranchant nel suo intervento al Senato, riportato dal Corriere dello Sport: "Non è riducendo la Serie A a 18 squadre che si risolvono i problemi. C'è un campionato della parte sinistra della classifica e uno della parte destra. Le squadre che rappresentano città con 20mila abitanti falsano il campionato. E poi resta sempre la questione degli extracomunitari. Bisogna resettare la Lega".
Ma a quali squadre si riferiva il presidente del Napoli come colpevoli di falsare il campionato? Nessuna delle compagini dell'attuale Serie A è espressione di una città con così pochi abitanti: Sassuolo e Frosinone ne hanno poco più di 40mila, Empoli non arriva a 50mila. Probabile che pur non essendo preciso nel numero, De Laurentiis si riferisse a queste realtà. Almeno finché non chiarirà ulteriormente il suo pensiero facendo i nomi delle squadre in questione.