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De Laurentiis contro il Cts: “Casinisti, dovremmo fare causa per un miliardo!”

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis è intervenuto a margine della riunione odierna della Lega Calcio: “Non c’è certezza di nulla, non si sa quando si riparte se lo si farà con i tifosi, come gestire i finanziamenti. Così non si può procedere: o si trova una linea comune oppure si fallisce”
A cura di Alessio Pediglieri
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Aurelio De Laurentiis è tornato a parlare del calcio italiano, in attesa di capire quale sarà la strada da percorrere per uscire in modo definitivo dalla crisi attuale e imboccare il raccordo virtuoso della ripartenza. Al vaglio della Lega e degli organi federali c'è la nuova stagione da proporre e rivedere. Ipotesi di format differenti dall'attuale (dai due gironi ai play-off) alle date di partenza ancora tutte da ufficializzare. tanta carne al fuoco insieme ad una linea che ha difficoltà ad essere comune e condivisa dai diretti interessati.

A margine della riunione di Lega che si sta tenendo oggi a Milano, in via Rossellini il patron degli azzurri è il classico vulcano da cui arrivano zampilli incandescenti. Ce n'è per tutti, dal presidente Gravina alla rinasciate economica del Paese: "Ognuno dovrebbe fare il proprio mestiere: l'impiegato l'impiegato e l'imprenditore l'imprenditore. Dunque  che non si parta il 12 settembre mi pare cosa ovvia anche perché Gravina lo aveva già detto. C'è la Nazionale, c'è una pausa di almeno 10 giorni da dare i giocatori, visto che gli impegni europei obbligano i grandi club ad utilizzarli in prospettiva per tutto agosto per le Coppe"

Sembriamo un movimento caotico eppure riusciamo a trovare sempre i fondi per finanziare tutti. Adesso ci sarà da capire se andare avanti su questa strada o accontentare i tifosi e rinforzare le nostre società sportive.

Dunque, di certo il campionato prossimo venturo inizierà dopo la metà di settembre e il confronto odierno servirà per guardarsi negli occhi e provare un filo conduttore che soddisfi tutte le parti senza dimenticare il senso di inadeguatezza che vige sul calcio italiano, con stadi che potrebbero restare chiusi ma senza certezze: "Dovremmo fare causa a questi cervelloni cervellotici del Comitato Scientifico, visto che non si sa nulla nemmeno se torneranno i tifosi oppure no. Noi società dovremmo fare gruppo compatto, non c'è ancora nulla di definito e così non si può procedere".

Po, il pensiero al suo Napoli impegnato per la trasferta contro il Barcellona, ma forse non a Barcellona per la nuova emergenza Covid: "Non capisco il problema ma è la solita storia, se l'UEFA ha deciso che la Champions si fa in Portogallo e l'Europa League in Germania, credo che per gli ottavi possiamo andare in Portogallo o in Germania. Perché rimanere in una città che presenta grosse criticità? Fanno finta di non capire…"

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