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De Ketelaere manca il gol anche senza portiere: il belga si dispera, è successo di nuovo

De Ketelaere sbaglia un gol già fatto nel finale di Milan-Monza, proprio come era già successo col Chelsea. Il ragazzo è un talento purissimo ma in questo momento sta mancando e Pioli lo sa: “Credo possa fare di più e lo sa anche lui”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Il Milan ha battuto il Monza 4-1 in una serata fondamentalmente perfetta per i rossoneri che riescono a sbarazzarsi della squadra di Palladino senza grossi affanni. Una notta da sogno per Brahim Diaz autore di una doppietta e anche per Origi che alla prima da titolare fa gol e assist. Insomma, con un primato momentaneamente conquistato in attesa del Napoli e un turnover che finalmente permette a Pioli di far rifiatare qualche big, non c'erano proprio i presupposti per pensare che qualcosa potesse andare storto. E invece è stato così. Tutto è iniziato al 53′ quando il tecnico dei rossoneri è stato costretto a sostituire l'infortunato Brahim Diaz con Charles De Ketelaere.

L'immagine in cui De Ketelaere sta per calciare ma poi liscia il pallone.
L'immagine in cui De Ketelaere sta per calciare ma poi liscia il pallone.

Il belga è stato mandato in campo da Pioli quasi per caso – poi lo spiegherà – e si è piazzato lì dovrebbe avrebbe dovuto incidere al meglio. E invece la sua partita ha deluso ancora una volta il popolo di San Siro che si aspettava molto da lui, specie in una gara semplice sulla carta. L'immagine finale di Milan-Monza è infatti un errore clamoroso dell'ex Brugge che sbaglia un gol clamoroso davanti alla porta e si dispera coprendosi il volto con la maglietta. Un errore simile a quello fatto a qualche settimana prima quando in Champions, contro il Chelsea, aveva sui piedi una palla d'oro per segnare e invece il suo tiro debole a ridosso dell'area piccola è stato quasi un passaggio per Kepa. Stasera è successa quasi la stessa dinamica, come se davanti alla porta il belga sentisse subito la pressione. Un aspetto su cui dovrà lavorare Pioli che prova a spiegare a fine partita.

In pieno recupero Theo Hernandez mette da sinistra un cross per l'accorrente Messias a destra. Il brasiliano non arriva sulla palla ma riesce ad arpionarla con un gesto atletico notevole che diventa un assist inaspettato per De Ketelaere appostato in area piccola sul secondo palo. In quel momento il portiere Di Gregorio era uscito proprio sulla palla verso Messias e dunque la porta era momentaneamente vuota. De Ketelaere ha avuto tutto il tempo per guardare lo specchio, prendere la mira e dosare la potenza del tiro: il pallone andava solo spinto in porta. E invece proprio sul più bello De Ketelaere non colpisce la palla lisciandola clamorosamente.

Pioli difende De Ketelaere ma gli chiede uno sforzo in più.
Pioli difende De Ketelaere ma gli chiede uno sforzo in più.

San Siro resta con l'urlo strozzato in gola dato che in tanti si aspettano molto da questo giocatore inseguito per un'estate intera da Maldini e Massara. Il belga si dispera e si alza la maglietta sul volto, quasi come se si stesse vergognando per quell'errore. E in effetti in 37 minuti giocati ha toccato 21 palloni perdendone ben 8 non incidendo come l'allenatore dei rossoneri si aspettava. Ecco perché a fine partita, ai microfoni di DAZN, è stata quasi spontanea la domanda sulla condizione attuale del giocatore che sembra, al momento, davvero l'unica nota stonata di questo Milan. Ma il ragazzo ha solo 21 anni e a breve sicuramente troverà la giusta dimensione dato che si tratta di un talento che ha già fatto vedere ampiamente i suoi colpi pazzeschi al Brugge.

Pioli in questo momento però dice le cose come stanno ma predica calma, come è giusto che sia: "Rispetto a Brahim lui è da qualche mese che è con noi, poi è entrato a freddo perché volevo farlo giocare solo nei 15 minuti finali – ha spiegato pioli a proposito di De Ketelaere – Ha qualità, deve pensare e deve credere e ha tutto per poter incidere nella nostra fase offensiva, lo sta facendo e credo possa fare di più e lo sa anche lui perché è un ragazzo intelligente". Pioli conclude la sua riflessione: "È un percorso lungo, necessita di tempo che vedrà prestazioni buone e meno buone ma la volontà del ragazzo fa la differenza e anche lui arriverà al suo livello che sicuramente è alto". Ma innegabile che in questo momento il belga stia facendo fatica ad entrare negli automatismi tattici di questo Milan.

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