D’Aversa racconta la paresi facciale: “Una mattina mi stavo lavando i denti, la bocca non rispondeva”
Roberto D'Aversa si è rilanciato subito, dopo la brutta pagina dell'esonero incassato dal Lecce lo scorso 11 marzo all'indomani della partita persa in casa contro il Verona, al termine della quale era stato espulso per una testata a Henry. Ingaggiato in estate dall'Empoli, il 49enne tecnico abruzzese sta facendo molto bene in questo avvio di campionato: la formazione toscana dopo le prime 12 giornate è decima con 15 punti, ben sopra la zona retrocessione. Non sono stati mesi facili per D'Aversa, anche per quello che gli è accaduto nel privato e di cui si è intuito qualcosa nelle immagini che hanno mostrato il suo volto diverso da quello che conoscevamo. È successo qualche settimana fa, era davanti allo specchio: "Mi stavo lavando i denti. La sera prima avevo cenato a Firenze con lo staff. La bocca non rispondeva ai comandi. Nei due giorni precedenti non sentivo i sapori, ma il tampone del Covid era negativo".
Roberto D'Aversa e la paresi facciale: "Di notte dovevo bendarmi l'occhio sinistro perché non si chiudeva"
Da lì in poi è stato un susseguirsi di cattivi pensieri, finché non è arrivata la diagnosi di paresi facciale: "Ho chiamato il dottore dell’Empoli, siamo andati al Pronto soccorso e ho aspettato quattro ore gli esami pensando a cose molto brutte. Poi il responso: paresi facciale. Io non sono mai stato bello, così però… Sto facendo le cure, cortisone, integratori per i nervi. I primi giorni sono stati davvero brutti, di notte dovevo bendarmi l'occhio sinistro perché non si chiudeva. Per un po' è stato impossibile bere e mangiare. Adesso scherzo con la mia figlia più piccola, quando provo a darle un bacio e la bocca va da un'altra parte. E ridendoci su capisco quanto siamo fortunati, quanto sia importante la prevenzione e quanto soffra chi dalla nascita convive con certi problemi e magari viene anche bullizzato".
La brutta pagina della testata a Henry: "La cosa più difficile guardare in faccia i miei figli a casa"
Il destino spesso scrive sceneggiature davvero curiose e dunque è capitato che l'ultimo risultato del suo Empoli, un pareggio proprio sul campo di quel Lecce con cui era finita molto male, abbia fatto mandare a casa quel Luca Gotti che lo aveva sostituito a marzo: "Sono molto dispiaciuto per l'esonero di Gotti, che spese parole importanti nei miei confronti dopo aver raggiunto la salvezza – spiega D'Aversa alla Gazzetta dello Sport – La cosa più difficile dopo l’episodio con Henry? Rientrare in casa e guardare in faccia i miei figli, che erano allo stadio. Mia moglie Claudia è stata fondamentale in tutto e ha fatto crescere i ragazzi con princìpi e valori importanti. Sono stati bravi a starmi vicino e a comprendere che si era trattato di un errore. Quello è un gesto che non mi appartiene, chi mi conosce lo sa. Io dovevo solo riconoscere l'errore, chiedere scusa e riabilitarmi comportandomi come avevo sempre fatto prima".