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Darlow era a Wembley per la finale, poi l’incubo Covid: “Mi sembrava di soffocare, lamette in gola”

La drammatica testimonianza di Karl Darlow, 30enne portiere del Newcastle che il mese scorso ha contratto il Covid: “Sembrava peggio delle lamette da barba. Era come se qualcuno mi avesse appena chiuso la gola, come se qualcuno mi avesse infilato qualcosa in gola e non potessi farci niente. Mi sembrava di soffocare”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Karl Darlow adesso può raccontare la sua terribile esperienza col Covid, adesso che tutto è andato bene e che il grande spavento è alle spalle. Il 30enne portiere del Newcastle ha descritto al Times la sua battaglia col coronavirus, giorni di angoscia in cui non era in grado di deglutire e che lo hanno lasciato senza un paio di chili di peso. Il giocatore ritiene di aver contratto il Covid quando ha assistito dagli spalti alla finale degli Europei a Wembley, quattro giorni prima di assumere la sua prima dose di vaccino.

Darlow ha raccontato come il dolore "orribile" lo abbia portato a recarsi in ospedale, dove ha trascorso cinque giorni in un reparto Covid. Fortunatamente non si è reso necessario il trasferimento in terapia intensiva, ma l'esperienza lo ha segnato parecchio: "Sembrava peggio delle lamette da barba. Era come se qualcuno mi avesse appena chiuso la gola, come se qualcuno mi avesse infilato qualcosa in gola e non potessi farci niente. Era molto doloroso, mi sembrava di soffocare. È stato orribile. Dentro e fuori al mio petto si stava stringendo una morsa. Più è durato, più ho iniziato a pensare: ‘Ho davvero bisogno di aiuto'…".

In ospedale le cose sono migliorate prima di tutto dal punto di vista psicologico, ma restava la paura di cosa sarebbe successo di lì in poi: "Mi sentivo meglio perché ero in buone mani. Mi sentivo più a mio agio sapendo che non ero in casa a cercare di fare tutto da solo, cercando di trovare un modo per aggirare ciò che è ancora ignoto. Non sapevo cosa avevo o cosa c'era che non andava. Quella era la paura più grande per me: cosa sarebbe successo dopo. Da un paio di giorni prima, in cui mi sentivo assolutamente bene, ad andare da zero a 100 così velocemente, a pensare cosa sarebbe potuto succedere dopo. Questa era la paura più grande".

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Darlow è stato sottoposto a una flebo per tre giorni prima di essere in grado di deglutire di nuovo. Dopo essere stato dimesso dall'ospedale, il portiere del Newcastle ha continuato a soffrire degli abituali sintomi del Covid-19. "Ho avuto tutto: diarrea, febbre, mal di testa, letargia. Non potevo fare nulla. Stare in casa da solo è stato difficile perché sentivo ancora il bisogno di mangiare e bere e ho finito per perdere peso".

Darlow è tornato ad allenarsi e l'obiettivo è tornare in campo a settembre. Il 30enne di Northampton ha detto che ha iniziato a sentirsi di nuovo normale solo la scorsa settimana e sta lavorando duramente per recuperare i muscoli che ha perso durante la sua battaglia con il virus. Spera che la sua storia incoraggi le persone a vaccinarsi ed anche il suo allenatore al Newcastle Steve Bruce ha esortato i giovani a ricevere il vaccino dopo aver osservato quanto male sia stato Darlow a causa del Covid: "Per tutti i giovani là fuori, ecco un ottimo esempio. C'è un trentenne che è stato ricoverato in ospedale a causa di questa cosa: giovane, in forma, sano e lo ha lasciato in una situazione molto, molto grave. Adesso sta tornando un po' più forte, ma praticamente lo ha spazzato via, quindi solo perché hai meno di 30 anni, non ne sei immune. Gli daremo tutto il tempo che vuole per recuperare".

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