Dario Hubner, San Siro e la fede nerazzurra: “Ho sempre tifato per l’Inter”
In un mondo dove ormai i calciatori sono diventati personaggi a tutto tondo grazie a fuoriserie costose, belle donne e social network, Dario Hubner rimane uno dei pochi punti di riferimento di chi ancora crede nel calcio genuino e nel calciatore anti-divo. Il famoso ‘Bisonte', che nella sua lunga carriera ha vestito molte maglie e che è anche riuscito a vincere la classifica dei marcatori dalla C1 alla A, è tornato a parlare nel corso di un'intervista concessa a Radio 24. Ricordando il giorno del suo debutto in Serie A (il 31 agosto 1997, a San Siro contro l'Inter), Hubner ha così regalato un curioso aneddoto agli ascoltatori.
"Sono interista da bambino – ha rivelato l'ex attaccante – Ho esordito in Serie A in Inter-Brescia con Ronaldo il Fenomeno, Pirlo fece l’assist per il mio gol del 2-1. Come giocava Ronaldo? Chi lo marcava mi diceva questo non è un uomo, è una scheggia. Si vedeva che aveva qualcosa in più di noi esseri umani". Nel corso della trasmissione ‘Tutti Convocati', Hubner ha poi parlato della sua carriera: "Ho smesso a 38 anni come professionista. Erano altri anni quelli in cui giocavo. Io ero un giocatore normale, ringrazio i miei compagni che mi hanno sempre fare tanti gol".
Cristiano Ronaldo e la classifica cannonieri
"Io l’opposto di CR7? Ero un professionista anche io. All’epoca era diverso. Iniziavano ad uscire i preparatori atletici ed erano odiati da tutti i giocatori all’inizio. Poi invece questi lavori hanno allungato le carriere dei giocatori. Chi vince la classifica cannonieri? Immobile è messo bene, sembra l'anno giusto come quando ero io a Piacenza. Cristiano Ronaldo si sa che quando gioca può far gol. Bisogna vedere se Sarri lo farà riposare qualche domenica se vanno avanti in Champions".