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Danilo si presenta al Flamengo e spiega i mali della Juve: “Una famiglia? No, le han tolto l’identità”

Dopo cinque stagioni Danilo ha detto addio alla Juventus e si è trasferito al Flamengo. Nella conferenza stampa di presentazione del suo nuovo club è però ritornato sui motivi per cui è finita la storia con i bianconeri nel modo peggiore: “Negli ultimi sei mesi ci sono stati troppi cambiamenti. I risultati dimostrano che il club ha perso la sua identità”
A cura di Alessio Pediglieri
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Danilo è un nuovo giocatore del Flamengo, ha lasciato la Juventus approfittando della parentesi di calciomercato invernale ed è tornato in Brasile da dove mancava dal lontano 2012 prima del suo fortunato peregrinare in Europa dove nel 2019 è approdato nella Torino bianconera. "Il club più importante della mia carriera" ha ammesso il difensore durante la presentazione ufficiale, "ma ha perso la sua identità. Non è più una famiglia".

L'addio di Danilo alla Juventus è stato ufficializzato lo scorso 25 gennaio, dopo un lunghissimo periodo di frizioni e incomprensioni che hanno chiuso nel peggiore dei modi il cerchio in bianconero iniziato nell'estate del 2019 che aveva visto l'allora 28enne centrale difensivo scalare le gerarchie interne fino a ricoprire un punto centrale con la fascia da capitano. Nell'era Allegri, poi con il passaggio in panchina con Thiago Motta tutto si è improvvisamente complicato.

Danilo punta il dito: "Negli ultimi sei mesi c'è chi ha fatto perdere questa identità"

Danilo non fa nomi e cognomi, non ne ha bisogno. Per lui parlano i fatti e il legame che ha stretto col mondo bianconero, con la tifoseria, poi mostrato dalla Curva nella sfortunatissima partita di Champions contro il Benfica. Dove la Juve ha mostrato il peggio di sé, confermando sul campo il pensiero di Danilo: "La Juventus è sempre stata una famiglia, un gruppo unito che curava ogni dettaglio e l'aspetto umano. Questo aspetto però si è smarrito negli ultimi sei mesi… Credo che i recenti risultati egli ultimi eventi siano dovuti in gran parte soprattutto al fatto che chi c'è ha fatto perdere questa identità."

"Motivi extra calcistici, per qualcuno non ero più adatto"

L'amarezza di vedere concludersi nel peggiore dei modi la sua avventura in bianconero è tanta e Danilo l'ha riversata in altri momenti della sua conferenza di presentazione al Flamengo senza mezzi termini: "La Juventus è stato probabilmente il club più importante della mia carriera. Ho costruito una storia meravigliosa con i tifosi, i giocatori e la città. Negli ultimi tempi, però, sono stati tanti i cambiamenti". E qui il difensore brasiliano va a ruota libera sul "nuovo" corso bianconero: "Cambiamenti interni e una certa programmazione che non ho capito: probabilmente qualcuno ha pensato che non fossi più adatto. Ma i motivi non sono stati per nulla calcistici, e questo mi ha fatto soffrire".

Danilo alla Juve tra il 2019 e il 2025: ha vinto in bianconero un Campionato, una Supercoppa Italiana e 2 Coppe Italia
Danilo alla Juve tra il 2019 e il 2025: ha vinto in bianconero un Campionato, una Supercoppa Italiana e 2 Coppe Italia

"Il calcio italiano mi ha dato tanto, oggi non mi spaventa niente"

Danilo ha lasciato perché non aveva alternative. Questo si comprende dalle parole in conferenza. È finito fuori dai piani futuri anche della società, il feeling con Thiago Motta non è scoccato mai, non giocava più, ha perso la fascia a favore di Manuel Locatelli. Così la sola alternativa valida, lasciare la Serie A: "Il calcio italiano mi ha dato tanto, ho imparato a padroneggiare il ruolo di difensore centrale, ma mi ha aperto a nuove sfide. Sono migliorato a costruire il gioco e a dirigere i tempi della squadra. Oggi non mi spaventa nulla e quando è necessario, posso giocare anche come terzino o centrocampista".

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