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Daniele De Rossi: “Gattuso e Pirlo pronti a stupire. Il migliore? Guardiola, ha cambiato il calcio”

In diretta sul canale Twitch di Bobo Vieri, Daniele De Rossi parla anche della sua nuova avventura da allenatore. Sta studiando per prendere il patentino ma ha già le idee chiare sui riferimenti da seguire: “Guardiola è il punto di riferimento, Spalletti colui che mi ha insegnato di più. Ma non sai mai quando sei pronto per allenare, ci devi provare. Rino e Andrea lo stanno facendo dimostrando di avere i numeri”
A cura di Alessio Pediglieri
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Daniele De Rossi ospite speciale nella Bobo Tv che impazza sui social, gestita da Christian Vieri che quasi ogni sera parla di calcio insieme ad Adani, Cassano e Ventola. Così, con l'ex centrocampista della Roma e della Nazionale che sta studiando da allenatore, il discorso si inerpica subito sull'idea di calcio che si vuole proporre, che tipo di tecnico sarà De Rossi, Capitan Futuro, che si prepara ad una nuova avventura. E così, quando Cassano innesca la miccia con una domanda precisa, il discorso si accende subito.

"Tu eri un allenatore già in campo e saresti stato pronto senza fare una gavetta" punzecchia Fantantonio e Daniele De Rossi precisa la sua idea per la sua nuova avventura: "Non puoi sapere se sei pronto o non lo sei. Ci devi provare, è questo il segreto. Non ce ne sono altri. Faccio degli esempi:  Rino non lo vedevo allenatore e adesso è uno dei più forti di tutti e mi piace moltissimo. Ma finché non inizi non sai mai se sei pronto. Ci devi provare. Così come ha fatto Andrea Pirlo: è pronto o no? Intanto ha il coraggio di affrontare una situazione del genere e lo ha fatto. Quindi in cuor suo era pronto. Questo lavoro ti mette davanti ad una nuova realtà: in due mesi puoi restare a casa. Una cosa in cui non saremo mai pronti ma io non vedo l'ora di iniziare ad allenare"

Ma che tipo di allenatore sarebbe De Rossi? C'è un tecnico in assoluto cui ci si ispira ed è un punto di riferimento: Pep Guardiola. "Non c'è un mio calcio in particolare, perché non si inventa nulla. C'è da prendere degli spunti e ovvio che quando inizi ti relazioni con quelli più forti e il più forte di tutti è Guardiola. Tanti capiscono quello che lui fa ma pochissimi riescono a fare quello che fa lui con la squadra. Mi piacerebbe iniziare con quella filosofia lì. Lui ha cambiato veramente il calcio, lo ha capovolto. Anche grazie al club, la squadra e al giocatore più forte del mondo, cioè Messi. Aveva delle idee che sicuramente  ha facilitato anche a crescere i giocatori. Io ci ho giocato insieme, con Antonio, e aveva già in testa un calcio intuitivo, di un'altra categoria"

Tra i tecnici italiani, c'è un ‘preferito' particolare e porta il nome di Luciano Spalletti: "Al di là dei problemi generali, Spalletti mi ha aiutato molto e nella sua seconda avventura l'ho trovato fortissimo. Non è facile come carattere da gestire perché è molto schietto e diretto ma a livello di campo di idee è tra i più forti. Mi spiace che non abbia avuto una consacrazione migliore di quanto ha avuto fino ad oggi. Mi ha influenzato, ma non è stato l'unico perché ne ho avuti tanti: ho avuto Capello, ho avuto Lippi allenatori che hanno fatto la storia del calcio italiano ed europeo. Spalletti mi ha insegnato di più perché ci sono stato insieme per moltissimi  anni".

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