Daniel Maldini nel Milan dal 1′: titolare in A nel nome di papà Paolo e nonno Cesare
Nel nome del padre, Paolo, e di nonno Cesare che non c'è più. Entrambi guarderanno Daniel Maldini da lassù: il papà dirigente, ed ex bandiera del Milan, accomodato in tribuna in occasione della sfida al "Picco" contro lo Spezia; l'ex ct sbircerà da sopra le nuvole cosa combina il nipote per la prima volta titolare con la maglia del ‘diavolo'. Cadrà sulle spalle del ragazzo 12 anni, 3 mesi e 25 giorni dopo l'ultima volta che l'ha indossata il genitore: 31 maggio del 2009, vittoria dei rossoneri a Firenze (0-2). Congedarsi con un successo, non c'era modo migliore per calare il sipario, congedarsi e uscire di scena.
Un nuovo debutto, la dinastia continua (anche) in Serie A. E se per risalire all'esordio di nonno Cesare serve andare indietro nel tempo quasi di 70 anni, ne occorrono un po' di meno per vedere papà Paolo per la prima volta con la casacca del Milan addosso (20 gennaio 1985 contro l'Udinese). A 36 anni di distanza da allora tocca al figlio raccogliere il testimone. Il calendario serrato, la squadra impegnata su più fronti (martedì prossimo c'è il secondo match del girone di Champions League con l'Atletico Madrid), le energie della rosa da dosare hanno suggerito al tecnico, Stefano Pioli, di dare un'opportunità al giovane che studia da grande e ha buoni maestri alle spalle che sanno come educarlo alla disciplina dello spogliatoio e del campo.
Trequartista oppure esterno offensivo, il ruolo di Daniel (19 anni, 20 li compirà a ottobre) è ben diverso rispetto a quello "di lotta e di governo" della tradizione di famiglia. L'allenatore lo immagina come una sorta di sotto-punta, prova incastonarlo nel tridente (completato da Saelemakers e Leao) alle spalle dell'attaccante in occasione della sfida che si gioca in anticipo e apre la sesta giornata.
Non è una prima volta in assoluto per Maldini che in realtà il ghiaccio lo ha già rotto nella scorsa stagione mentre quest'anno in Serie A ha giocato pochi minuti contro Cagliari e Juventus. In Europa League giocò contro il Rio Ave nel playoff e poi contro lo Sparta Praga nel girone che i rossoneri avevano già ipotecato. Il turnover lo catapultò allora sul lato destro del centrocampo, adesso avrà la possibilità di essere più nel vivo dell'azione e lasciare il segno. Nel nome del padre.