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Dani Alves verrà rilasciato su cauzione dal tribunale: la sua libertà vale 1 milione di euro

Dani Alves ha ottenuto la libertà su cauzione: non avrà documenti, dovrà presentarsi ogni settimana in tribunale per obbligo di firma e avrà una restrizione nei confronti della vittima cui non potrà avvicinarsi né contattarla. Una decisione da parte della sezione 21 del Tribunale di Barcellona: “Resta un pericolo di fuga ma le misure preventive sono sufficienti”. Tra queste anche un pagamento da 1 milione di euro per tornare libero.
A cura di Alessio Pediglieri
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Alla fine Dani Alves sarà rilasciato e potrà abbandonare il carcere di Barcellona dove è detenuto in via cautelare dal gennaio 2023. L'ex campione brasiliano ha finalmente visto accogliere la richiesta per gli arresti domiciliari, negata a ripetizione dal tribunale fino alla prima data del processo. Ora, però, di fronte all'ultima domanda, il giudice l'ha accolta decidendo la cauzione: un milione di euro per ritornare in libertà. Una cifra altissima, di cui l'ex calciatore poco tempo fa aveva sostenuto di non possedere.

Dopo oltre un anno di detenzione e dopo la prima udienza nel processo che lo vede accusato di violenza sessuale, la sezione 21 del tribunale di Barcellona, ​​la stessa che ha condannato il calciatore alla pena di 4 anni e mezzo, ha parzialmente ascoltato il ricorso della difesa del giocatore. Una richiesta che era stata presentata ripetutamente nei mesi precedenti ma mai accolta: l'avvocato Inés Guardiola l'ha ripresentata ulteriormente e il giudice ha acconsentito alla liberazione provvisoria del calciatore se riuscirà a pagare cauzione che è stata valutata sul milione di euro. Una decisione che non è stata accolta comunque all'unanimità: "Accetto il parere della maggioranza ma ritengo che la provvisorietà degli imputati debba essere prorogata con il limite massimo della metà della pena inflitta" ha infatti messo a verbale ​​il magistrato Luis Belest che ha votato contro il rilascio su cauzione di Dani Alves.

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A differenza delle occasioni precedenti in cui Dani Alves aveva chiesto senza successo la libertà durante la fase investigativa, questa volta è arrivata la decisione positiva da parte del tribunale visto che il caso era già stato processato e si era eseguita la sentenza di condanna in primo grado. La pena inflitta al calciatore è stata di quattro anni e mezzo di carcere, di cui ha già scontato più di un quarto, un anno e due mesi, in custodia cautelare.

"La situazione ha subito un rallentamento. Il signor Alves ha espresso la sua ferma intenzione di rimanere sempre a disposizione della corte come ha fatto dall'inizio della procedura. A questo proposito dobbiamo ricordare che è venuto volontariamente nel nostro Paese quando ha saputo di essere accusato dei fatti per i quali è stato condannato in via definitiva" si legge nelle motivazioni della sezione 21. "Crediamo che persista un certo rischio di fuga, anche se nelle circostanze attuali questo può essere contrastato con altre misure"

Ovviamente c'è stata resistenza da parte dell'accusa: la Procura nel nome dell'avvocato Ester García che rappresenta la vittima, ha chiesto il mantenimento della carcerazione preventiva poiché hanno valutato il rischio di fuga del calciatore e un'elevata capacità economica che gli avrebbe permesso di lasciare il Paese e ritornare in Brasile. La difesa del calciatore ha invece sostenuto che l'elevato grado di rispetto della sentenza, nonostante sia stata impugnata, riduceva l'effettivo rischio di fuga.

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Determinante in questo senso anche l'ultimo confronto in videoconferenza, avvenuto nei giorni scorsi, con Dani Alves che ha ribadito la volontà di rispettare gli arresti domiciliari: "Non scapperò, non sono questo tipo di persona" avrebbe ripetuto. Mossa che appare aver finalmente convinto il tribunale che ha così emesso la cauzione da pagare. Inoltre, per dimostrare la propria buona volontà, i legali di Dani Alves avrebbero proposto una ulteriore cauzione di 50.000 euro accettando le comparizioni periodiche in tribunale, pur di ottenere la sua liberazione provvisoria.

Oltre a presentarsi settimanalmente in tribunale con obbligo di firma a Dani Alves gli verranno tolti entrambi i passaporti, quindi non potrà uscire dal territorio nazionale. Inoltre, il tribunale ha imposto il divieto di avvicinarsi entro un raggio di 1 chilometro dall'abitazione della denunciante, nonché dal suo luogo di lavoro e da qualsiasi altro luogo da lei frequentato. Né dovrà comunicare con lei in alcun modo.

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