Dani Alves soggetto inaffidabile, pericoloso e a rischio fuga: nuovo no dal Tribunale di Barcellona
Non ci sarà alcuna libertà condizionata per Dani Alves e la sua prigionia durerà ancora a tempo indeterminato. Così si è espresso il tribunale di Barcellona che ha ascoltato l'ultima testimonianza dell'ex calciatore brasiliano sulla notte del 30 dicembre 2022, in cui secondo l'accusa abusò di una giovane donna in un locale notturno. Ma la versione rilasciata da Alves, la quarta, non ha fatto che avvalorare l'indirizzo preso dal processo in corso: è inaffidabile, quindi pericoloso e a rischio di fuga.
La procura provinciale di Barcellona ha depositato una memoria presso il tribunale istruttorio di Barcellona 15 opponendosi di fatto al ricorso presentato dalla difesa che chiedeva per la seconda volta, la fine della carcerazione preventiva: il rischio di evasione persiste e, di conseguenza, il pubblico ministero ha preteso che l'ex giocatore rimanga nella sua cella al Brians 2. Christopher Martell, l'avvocato di Alves, ha argomentato in ultima istanza che Alves ha ulteriori argomenti per difendersi dalla denuncia di stupro e che non sarebbe fuggito in Brasile se rilasciato prima del processo, proponendo anche il ritiro del suo passaporto. Ma a nulla è valso il nuovo appello della difesa: Dani Alves resta in carcere dove è detenuto dallo scorso 20 gennaio.
Il motivo è semplice: Alves ha chiesto di essere ascoltato di sua spontanea volontà ma continua a dimostrarsi inaffidabile. Ha rilasciato al giudice una quarta versione di quanto accaduto nel bagno del locale notturno in cui, per la prima volta, ha ammesso esplicitamente che ci fosse stata un effettivo amplesso – cosa che già da tempo il DNA aveva confermato avvalorando del tutto la tesi della vittima – pur sottolineando ancora una volta che tale rapporto fu però consensuale.
Il pm ha ritenuto che la situazione non fosse cambiata di un millimetro, convinto che il rischio di una possibile fuga è prevalente su ogni altra eventuale misura di sicurezza e, per garantire che Alves sia processato, ha ritenuto opportuno mantenere la carcerazione preventiva fino a conclusione dell' iter processuale che vede il brasiliano in una posizione decisamente preoccupante. La sensazione sempre più diffusa è che le sue costanti menzogne ripetutamente sostenute all'inizio nasconda l'odiosa verità, sostenuta dall'accusa: che quella notte di dicembre, ci fu violenza. E per questo, Dani Alves rischia una pena fino a 10 anni di carcere.