Dani Alves rinviato a processo per violenza sessuale: rischia fino a 10 anni di carcere
Il Tribunale di Barcellona ha rinviato a giudizio Dani Alves per violenza sessuale su una giovane donna. Confermato così l'ordinanza emessa dagli inquirenti al termine delle indagini e decretata l'apertura del processo a carico dell'ex difensore brasiliano. Difesa e accusa hanno a disposizione cinque giorni per presentare memorie di replica, poi sarà stabilita la data d'inizio del processo. L'ex di Barcellona e Juventus rischia una condanna fino a 12 anni.
La vicenda è tristemente nota. Lo scorso 20 gennaio Dani Alves è stato arrestato perché accusato di aver violentato una ragazza di 23 anni, lo scorso 30 dicembre, nei bagni di una discoteca di Barcellona. La giovane donna lo denunciò il successivo 2 gennaio. L'ex calciatore ha sempre dichiarato la sua innocenza dicendo più volte che quel rapporto era avvenuto in maniera consensuale. In un primo momento disse, addirittura, di non conoscere la ragazza e in seguito diverse volte ha cambiato la propria versione, ammettendo infine il rapporto ma che per Dani Alves sarebbe stato consensuale.
Il Tribunale ha affermato che ci sono prove fondate contro lo sportivo. Dal racconto della vittima alle parole di alcuni testimoni. Sarà dunque il processo a stabilire se ci sono prove sufficienti per condannare il calciatore, che rischia una condanna che va tra i 10 e i 12 anni.
L'ex difensore aveva chiesto l'archiviazione del caso pochi giorni fa, esattamente il 7 novembre, perché la ‘riservatezza del procedimento è stata continuamente violata‘ a causa di una fuga costante di notizie. Ma quella richiesta è stata respinta dal Tribunale di Barcellona che ha ribadito la presunzione di innocenza del calciatore che resta intatta fino alla fine del processo.
Dani Alves, che è uno dei calciatori più titolati nella storia, ha vinto tre Champions con il Barcelona, in una recente intervista ha confermato la sua non colpevolezza e ha detto di aver chiedere soprattutto scusa alla moglie, anzi ex moglie, Joana Sanz dicendo di aver ‘concordato preventivamente il rapporto sessuale con la presunta vittima e di avere la coscienza pulita'.