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Le ultime news sull'arresto di Dani Alves

Dani Alves può arricchire il proprio palmarès stando in carcere: c’è un nuovo torneo da vincere

Incredibile ma vero: per Dani Alves c’è la possibilità di conquistare il suo 45° titolo calcistico ufficiale vista la sua presenza nell’istituto catalano di Brians II, dove è detenuto dallo scorso gennaio.
A cura di Alessio Pediglieri
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Dallo scorso 20 gennaio per Dani Alves è cambiato tutto: in carcere con l'accusa infamante di aver abusato sessualmente di una giovane ragazza nella notte del 30 dicembre, l'ex campione brasiliano sta attenendo di conoscere il proprio destino. Sena aver avuto la possibilità degli arresti domiciliari e proseguendo la detenzione nella prigione catalana di Brians II. Che però potrebbe anche trasformarsi incredibilmente in una nuova occasione per arricchire il proprio, inarrivabile, palmarès sportivo.

In carriera Dani Alves ha vinto tutto ciò che c'era da conquistare nel mondo del calcio, diventando ad oggi il giocatore più titolato in assoluto. Il suo curriculum sportivo è impressionante, annoverando 44 trofei ufficiali, iniziando a vincere nel 2001 ai tempi del Bahia, per passare poi alle conquiste ottenute con la maglia del Siviglia, del Barcellona, della Juventus, del PSG e del San Paolo. Passando tra i successi con le nazionali brasiliane, dall'Under 20 a quella maggiore, fino all'ultimo sigillo ottenuto con il Brasile alle Olimpiadi di Tokyo.

L'ultima conquista di Dani Alves sul campo, l'oro olimpico con il Brasile
L'ultima conquista di Dani Alves sul campo, l'oro olimpico con il Brasile

Un successo che contrasta ovviamente in modo impressionante su quanto avvenuto nella vita privata del brasiliano, dilaniata dalle feroci accuse di stupro e abuso sessuale del quale Dani Alves si è sempre proclamato innocente, malgrado le circostanze e gli indizi siano pesantemente a suo carico. Una serie di prove presentate dall'accusa che poco spazio hanno lasciato ad eventuali fraintendimenti, non ultimo il DNA davanti al cui risultato lo stesso ex giocatore ha dovuto ammettere il rapporto intimo, pur negando la violenza.

Una situazione complessa, ricca di colpi di scena tra accuse e contraccuse, false testimonianze, ricostruzioni parziali e tentativi di discolparsi tutti mal riusciti. Fino al rifiuto da parte del tribunale di concedere anche la libertà vigilata con il timore di una possibile fuga. In tutto questo, Dani Alves ha visto sgretolarsi anche la propria vita familiare e affettiva, con l'oramai ex moglie Joana Sanz che lo ha di fatto abbandonato al proprio destino.  Che potrebbe trasformarsi in un buco senza fondo in caso di colpevolezza.

Ma nel momento più buio della propria vita personale, per Dani Alves il destino del calcio ha riservato comunque una possibile nuova gioia. Potrebbe infatti arricchire il proprio palmarès con il 45° titolo ribadendo il proprio status di giocatore più vincente al mondo, pur restando in carcere. Anzi, proprio restando in carcere. Come? La Federcalcio spagnola reale ha annunciato l'11a edizione del "Torneo penitenziario intercentrico". Si tratta di un campionato che verrà organizzato in collaborazione con il Ministero dell'Interno spagnolo e che da sempre gode di grande visibilità e interesse.

Il Torneo è un vero e proprio campionato, che inizia ad aprile e si conclude a giugno e che coinvolge squadre composte da detenuti provenienti dai centri di tutta la Spagna che cercheranno di raggiungere la finale. Un evento che negli ultimi anni è cresciuto a dismisura passando da 33 a 43 istituti iscritti, che hanno coinvolto diverse regioni. In questa edizione, l'impatto mediatico potrebbe diventare ancora più enorme proprio per la presenza di Dani Alves, sempre che il carcere di Brians II deciderà di iscriversi al torneo permettendo al brasiliano di competere e raggiungere un titolo a cui non aveva mai pensato ma che è ufficiale a tutti gli effetti. E che annovera già altri ex fenomeni del pallone, come un connazionale di Alves, Ronaldinho: l'ex Barcellona infatti giocò un Torneo carcerario ufficiale e lo vinse, mentre era detenuto in una prigione paraguayana.

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