Dani Alves insultato in carcere dagli altri detenuti, lo hanno classificato: “Stupratore! Fro..o!”
Dani Alves si trova imprigionato dal 20 gennaio scorso nel carcere catalano di Brians 2 in attesa di sapere se sarà rinviato a giudizio (come sembra probabile, vista la gravità del quadro probatorio raccolto dagli inquirenti) con la pesantissima accusa di stupro: il 40enne calciatore brasiliano – secondo la denuncia di una ragazza di 23 anni, corroborata da testimonianze, immagini delle telecamere e DNA dello sperma rinvenuto sul luogo della vicenda – avrebbe violentato la giovane nel bagno di un locale di Barcellona lo scorso 30 dicembre.
L'ex Barcellona e Juventus si è visto respingere la richiesta di scarcerazione presentata dai suoi legali a causa del pericolo di fuga ritenuto rilevante da parte del tribunale e dunque dovrà restare in prigione per parecchi mesi in attesa che si consumi il processo. Una reclusione che sta segnando profondamente il nazionale brasiliano e non potrebbe essere diversamente per chi era abituato a una vita molto diversa, tra gli agi e la fama conquistati di pari passo coi i trofei che ne fanno il giocatore più titolato nella storia del calcio.
Il programma televisivo spagnolo ‘Fiesta' ha parlato nelle scorse ore con un compagno di prigionia di Dani Alves, che ha fornito dettagli sulla vita quotidiana del giocatore nelle strutture del carcere catalano, facendo capire che la situazione non è certo facile per il brasiliano: "È lì dentro perso e tutti dicono ‘oh Alves', ‘oh Alves'. Ci sono anche persone maleducate e in sala da pranzo quando tutti mangiano gli urlano: Frocio! Stupratore!".
Sia l'aspetto fisico che lo stato d'animo di Dani Alves non sono comprensibilmente dei migliori dopo tre mesi e mezzo di prigionia. "È più magro ed emaciato. A volte sembra triste", ha spiegato la medesima fonte, che ha poi svelato come il calciatore insista con tutti gli altri carcerati di essere innocente: "Dice che è stato tutto consensuale, una notte di festa". Ovvero la stessa versione – l'ultima delle tante contraddittorie che ha via via reso ai giudici – che rappresenta la base della sua strategia difensiva, ma anche la causa della fine del suo matrimonio con la modella Joana Sanz.