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Le ultime news sull'arresto di Dani Alves

Dani Alves e sua moglie Joana hanno stretto un patto: durerà fino alla fine del processo

In questo momento così delicato non possono esserci crepe nel piano che servirà a smontare le imputazioni nei confronti del difensore e la testimonianza della vittima. La strategia difensiva degli avvocati punta anche sul sostegno della moglie, Joana.
A cura di Maurizio De Santis
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Un patto segreto tra marito e moglie finché condanna (eventuale) non ci separi. La strategia difensiva svelata dai media racconta quanto sia importante nel disegno dei legali di Dani Alves avere ancora dalla sua parte l'appoggio della moglie, Joana Sanz. Le voci di una possibile richiesta di divorzio da parte della donna, sconvolta dalle accuse di violenza sessuale che hanno portato all'arresto del calciatore, sono state smorzate dalla posizione pubblica assunta dalla consorte. Non lo ha scaricato, s'è perfino presentata in carcere per parlare con il marito e dopo un'ora di colloquio ha rilasciato una dichiarazione che ha spiazzato tutti.

In una telefonata precedente lui le aveva detto: "Ti amo, non voglio perderti". Chi si aspettava che adesso Joana avrebbe messo la parola fine al matrimonio s'è dovuto ricredere. Anzi, lei stessa ha definito le indiscrezioni sulla rottura formale dell'unione con l'ex Barça "notizia totalmente falsa" e frutto di "speculazione".

Un'immagine della coppia prima che si abbattesse su di loro lo scandalo e il ciclone giudiziario.
Un'immagine della coppia prima che si abbattesse su di loro lo scandalo e il ciclone giudiziario.

In questo momento così delicato dal punto di vista dei rivolti penali non possono esserci crepe nel piano che servirà a smontare le imputazioni nei confronti del difensore e la testimonianza della vittima (la 23enne incontrata la notte del 30 dicembre nella discoteca Sutton di Barcellona) che ha rifiutato ogni forma di risarcimento; a ribaltare il fronte delle accuse svilendo l'incoerenza delle versioni fornite dal giocatore, compresa l'ultima nella quale s'è giustificato confessando che era solo il tentativo di nascondere il tradimento, e dimostrando come il rapporto sessuale sia stato consensuale.

Nelle ultime ore la posizione giudiziaria del difensore brasiliano si è aggravata: le perizie hanno confermato che il DNA rivenuto sulla giovane che avrebbe subito gli abusi, i vestiti e il pavimento è del giocatore. È l'ennesima brutta news che riceve dopo aver saputo che gli sponsor lo stanno abbandonando e il suo ex club (Pumas) è pronto a fargli causa citandolo per un risarcimento milionario.

Ecco perché, anche alla luce di questo ultimo dettaglio, diventa fondamentale non minare ulteriormente la credibilità dell'uomo e del calciatore. Una separazione, infatti, potrebbe essere interpretata come un indizio di colpa: se anche la moglie lo abbandona dopo averlo guardato negli occhi allora vuole dire che la storia dello stupro è vera.

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È questa la deduzione che gli avvocati temono e vogliono evitare che filtri all'esterno puntando anche su quel "non lascerò da solo nel momento peggiore della sua vita" ammesso dalla donna. Ma una volta che i tribunali si saranno pronunciati tutto può cambiare. Intanto, la moglie di Dani Alves ha preso una decisione: trasferirsi in Francia, a Parigi, nella speranza di riuscire a trovare lì quella privacy impossibile in Spagna, di farsi forza dopo lo scandalo che l'ha investita, di trovare le energie emotive per fare fronte anche a questo dolore dopo la morte della madre.

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