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Dani Alves assolto, può chiedere il risarcimento danni per errore giudiziario: quanto guadagna

L’ex calciatore ha visto annullata la condanna per violenza sessuale e adesso può fare ricorso per ottenere un indennizzo. I giudici hanno ritenuto che la presunzione d’innocenza sia stata sacrificata rispetto a prove insufficienti.
A cura di Maurizio De Santis
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La Corte Suprema della Catalogna ha annullato la condanna a quattro anni e mezzo di carcere inflitta a Dani Alves per violenza sessuale e lo ha assolto da tutte le accuse. Per i giudici non ci sono prove che ne attestino l'effettiva colpevolezza per quanto avvenuto a dicembre 2022, nella discoteca Sutton di Barcellona. Cosa può accadere adesso? L'ex calciatore, oggi 41enne e in libertà provvisoria da marzo scorso, può chiedere un risarcimento per "errore giudiziario" a causa del quale ha trascorso un periodo di tempo in carcere subendo danni alla reputazione ed effetti collaterali altrettanto lesivi.

L'azione legale per ottenere l'indennizzo

L'azione legale si fonda non solo sull'annullamento della pena ma, più ancora, sulle motivazioni di un provvedimento del genere. La testimonianza resa dalla vittima è stata ritenuta insufficiente dai giudici anzi, è la motivazione espressa, è stato sottolineato come la discrepanza tra ciò che la querelante ha affermato e ciò che è realmente accaduto abbia compromesso l'attendibilità della narrazione dei fatti. In buona sostanza, la presunzione d'innocenza di Alves è stata sacrificata nonostante non vi fossero prove sufficienti per certificare i reati per i quali era stato imputato.

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Come si calcola l'importo per il risarcimento

L'indennizzo può essere quantificato, almeno per ora, tenendo conto dei parametri per l'ingiusta detenzione preventiva ma l'importo potrebbe lievitare considerano altri aspetti della vicenda personale. È una base di partenza. L'ex giocatore del Barcellona potrebbe presentare un esposto per ricevere in anticipo una cifra pari a 43.000 euro: non essendo stata confermata la condanna la privazione della libertà provvisoria subita per scontare custodia cautelare in carcere può essere risarcita. Come si arriva a quella somma? Moltiplicando il numero di giorni in cella (430 fino alla sua liberazione su cauzione) per un importo fisso che attualmente è di 100 euro per ogni giorno di reclusione. Ma il calcolo non sarebbe definitivo.

Il danno all'immagine e alla reputazione da quantificare

Nel paniere verrebbero inseriti anzitutto i danni all'immagine, a cominciare dai contratti interrotti a livello sportivo: Alves giocava con i Pumas che, dopo il licenziamento in seguito all'arresto, gli chiesero 4.5 milioni di euro di rimborso per una clausola inserita nei documenti firmati e per la quale sarebbe stato perseguibile in caso di "doping, scandali oppure qualsiasi atto considerato reato secondo la legislazione del Paese in cui ha avuto luogo". Poi ci sono gli accordi commerciali saltati: da Adidas, che non rinnovò la partnership, ad altri come aziende di abbigliamento oppure società che operano nell'ambito di servizi assicurativi e finanziari o altri ancora di marketing.

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Le conseguenze psicologiche, altra voce da far valere nel conteggio

Non è finita perché c'è ancora una voce che può avere un peso importante nella determinazione della cifra e fa riferimento alle conseguenze psicologiche riportate a causa dell'intero procedimento affrontato e della detenzione. La situazione di forte stress emotivo a cui è stato sottoposto e qualsiasi altro disagio direttamente collegato che abbia inficiato la vita privata sono argomenti che gli avvocati di Dani Alves proveranno a far valere per quantificare la somma complessiva da richiedere.

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