Dani Alves assolto dall’accusa di violenza sessuale: non ci sono prove sufficienti per condannarlo

Il Tribunal de Justicia de Catalunya ha assolto Dani Alves dall'accusa di violenza sessuale. La sezione penale dell'Alta corte territoriale, composta da tre donne e un uomo, ritiene che la testimonianza della giovane donna non sia sufficiente a confermare la condanna dell'imputato e che in questo caso prevalga il diritto alla presunzione di innocenza.
L'ex giocatore di Barcellona, Siviglia, Juventus e della nazionale brasiliana era stato condannato a quattro anni e mezzo di detenzione dalla Corte d'appello di Barcellona e ha trascorso più di un anno in carcere per il presunto stupro di una giovane donna nel bagno di una discoteca.

Dani Alves assolto dall'accusa di per violenza sessuale: non ci sono prove sufficienti per condannarlo
Nonostante la condanna, il Tribunale di Barcellona ha rilevato quella che ha definito una "discrezione" nel racconto della vittima: la ragazza ha affermato di essersi sentita a disagio con l'ex calciatore e che lui l'ha portata in bagno ma dopo aver visionato le telecamere di sicurezza secondo la corte era chiaro che ci fosse un "accordo precedente" per andare uno dopo l'altro. Questa discrepanza, secondo i giudici, "non incide sul nucleo essenziale della condotta tenuta dall'ex nazionale brasiliana" e non è sufficiente a "privare di credibilità il racconto della penetrazione vaginale non consensuale".
Ora, la camera d'appello della Corte di giustizia della Catalogna ha ribaltato tale argomentazione e ha stabilito che la testimonianza della vittima non è sufficiente per contrastare la presunzione di innocenza. La corte ritiene all'unanimità che il fatto che la prima parte del suo racconto non corrisponda alla verità alla luce delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza indebolisce il suo successivo racconto di ciò che, secondo lei, è accaduto all'interno del bagno privato della discoteca, in assenza di telecamere o testimoni.