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D’Ambrosio vede Asllani disperato dopo Barcellona-Inter: il suo gesto è da vero capitano

Asllani ha avuto la palla della vittoria contro il Barcellona che avrebbe dato all’Inter la qualificazione matematica agli ottavi di Champions con due turni d’anticipo. L’ex Empoli spreca tutto ma a fine gara D’Ambrosio fa un gesto da vero capitano.
A cura di Fabrizio Rinelli
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"Se solo quel tiro di Asllani fosse finito in porta…". È un po' questo il pensiero comune dei tifosi dell'Inter subito dopo il triplice fischio della sfida che i nerazzurri hanno pareggiato contro il Barcellona. Il 3-3 è un risultato d'oro per la squadra di Simone Inzaghi che esce da un Camp Nou infuocato consapevole che basterà un ultimo passettino per conquistare gli ottavi di finale di Champions. Il centrocampista ex Empoli era stato messo in campo dall'allenatore dell'Inter nel finale di gara. Un momento della partita in cui è davvero accaduto di tutto tra gol, tensioni e capovolgimenti di fronte continui ma che ha convinto comunque Simone Inzaghi a gettare nella mischia il giovane talento arrivato quest'estate all'Inter e che ha sempre fatto bene fino a questo momento.

Anche Gosens, dopo D'Ambrosio, corre da Asllani per consolarlo.
Anche Gosens, dopo D'Ambrosio, corre da Asllani per consolarlo.

La bolgia del Camp Nou è però ipnotica, è comprensibile. Lo insegnano i grandi campioni del passato, lo raccontano quelli del presente e lo confermeranno in futuro anche chi, come lo stesso Asllani, per la prima volta nella sua carriera ha messo piede su quel glorioso rettangolo verde. Aveva sui suoi piedi la palla del 3-4 che voleva dire qualificazione agli ottavi di finale matematicamente, ma Asllani ha sprecato tutto. A fine partita era quasi disperato e così dalla panchina si è alzato Danilo D'Ambrosio che ha mollato tutti per fiondarsi da lui.

L'azione di Asllani che non si accorge della presenza di Mkhitaryan tutto solo a sinistra e decide di calciare in porta.
L'azione di Asllani che non si accorge della presenza di Mkhitaryan tutto solo a sinistra e decide di calciare in porta.

Un gesto da vero capitano che evidenzia ancora una volta l'importanza della panchina, non soltanto dal punto di vista tecnico, ma anche mentale e comportamentale. Lo spirito di squadra è al centro di tutto, specie per un club come l'Inter che punta a conquistare tutti gli obiettivi possibili in stagione. D'Ambrosio rappresenta l'anima di questa Inter e quando si accorge che Asllani è tutto solo in mezzo al campo, disperato per quel gol sbagliato nel finale, non ha altri pensieri che correre verso di lui. Lo abbraccia come se fosse suo figlio e Asllani in quell'abbraccio trova il rifugio che cercava.

Dzeko fa una carezza ad Asllani e lo consola invitandolo a non pensare più a quell'errore.
Dzeko fa una carezza ad Asllani e lo consola invitandolo a non pensare più a quell'errore.

Poco dopo a D'Ambrosio si accoda anche Dzeko, un altro dei senatori che come è giusto che sia ha il dovere di compiere gesti simili nei confronti dei più giovani. Certo, è inutile dire che la palla finita sui piedi di Asllani in pieno recupero sarebbe stata di fondamentale importanza per i nerazzurri per il passaggio del turno matematico, ma è inutile crocefiggere un ragazzo in questo momento. Quella palla non data a Mkhitaryan tutto solo sul secondo palo può costare cara, ma basterà che l'Inter faccia l'Inter contro il modesto Viktoria Plzen e di quella leggerezza di quella leggerezza del giovane 20enne non se ne ricorderà più nessuno.

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