Dallo spogliatoio del Napoli arriva una voce: “Mi hanno dato il benvenuto con l’ammonizione”

C'è una frase che trapela dallo spogliatoio del Napoli dopo la partita vinta a Frosinone. Trapela dalla conferenza stampa del tecnico, Rudi Garcia. Ed è una sviolinata a una certa aria a cui non era più abituato (ma non aveva dimenticato) e che ha ripreso a respirare in Serie A. Il cartellino giallo preso in occasione del rigore non concesso agli azzurri (Zielinski ha il pallone tra i piedi, viene spinto e sbilanciato a pochi passi dalla porta) fa sbottare il tecnico francese che in panchina protesta e alza la voce.
Il direttore di gara gli sventola il cartellino sotto il naso senza remore e lo ammonisce. Al primo accenno sopra le righe dell'allenatore è arrivata subito la reprimenda molto fiscale in termini disciplinari dell'arbitro, Marcenaro. Il tecnico liquida l'episodio con una battuta e un sorriso ironici: "Forse era per darmi il benvenuto in Italia… Mi sono chiesto perché un mio calciatore non doveva calciare e doveva avere interesse a cadere".

Nel conto della vittoria al debutto c'è anche questo. Poi si passa al campo e ti chiedi perché abbia scelto di schierare dal primo minuto Cajuste al posto di Anguissa (perché non Elmas?) a causa dei disastri combinati dall'ex Reims: rigore provocato in maniera abbastanza ingenua dopo pochi minuti, ammonizione e la sensazione di essere ancora fuori giri (soprattutto nell'occasione della rete annullata per un suo fuorigioco in partenza). "Cajuste è stato sfortunato – ha aggiunto Garcia -, abbiamo concesso un rigore a causa sua. Poi si è ripreso bene, se l’ho tolto all’intervallo è perché era ammonito e magari ha meno esperienza di altri compagni. Poi Anguissa aveva bisogno di minutaggio. Quando è entrato si è visto cosa sanno fanno i titolari là in mezzo".

Il Napoli ha confermato di essere una squadra verticale, straripante quando scappa via in contropiede. In un contesto e con un assetto del genere Kvaratskhelia può essere letale. Ma Garcia si aspetta anche dell'altro: "Abbiamo calciatori veloci e per questo abbiamo giocato così – ha aggiunto -. A parte il primo tempo, la linea Zielinski-Osimhen però non mi è piaciuta. E l'ho detto a loro nell'intervallo poi tutto è andato meglio. In generale mi è piaciuto che, sotto subito di un gol, la squadra sia rimasta tranquilla. Abbiamo continuato a gestire la gara, attaccare e fare gol".
Ultimo riferimento a Ostigard e alla opportunità di utilizzarne qualità e fisicità in una posizione differente. Garcia lo vede in maniera diversa: "Ci può essere molto utile perché il gioco di testa e la fisicità e anche la sua tecnica possono aiutarci anche in quel ruolo. Noi abbiamo un centrocampo molto bravo sul piano offensivo ma forse ha un po’ di difficoltà in fase difensiva".