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Dalle lacrime di Donnarumma al primo posto: com’è cambiato il Milan in un anno

22 dicembre 2019, Atalanta-Milan 5-0: il punto più basso della recente storia milanista. Dal giorno delle lacrime di Gigio Donnarumma, però, si sono poste le fondamenta dei successi di oggi e domani. Il Milan ha avuto forza e saggezza di trarne vantaggio, scegliendo la continuità, dando fiducia. E oggi, a un anno di distanza, guarda tutti dall’alto verso il basso.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Milan di Stefano Pioli ha scalato la classifica e da inizio anno è in vetta alla Serie A mostrando di poterci restare sia da un punto di vista del gioco che sul fronte della personalità e della mentalità del gruppo. Merito dei giocatori, di Stefano Pioli ma soprattutto della società che in estate non ha ceduto alla tentazione di ribaltare tutto cambiando guida tecnica e ripartendo con un nuovo progetto sportivo. L'addio anticipato a Ragnick ha permesso al Milan di solidificare le basi dell'attuale realtà, di una squadra in grado di competere oggi a grandi livelli e domani di poter aver margini ulteriori di miglioramento.

Il cambiamento del percorso rossonero ha anche una data e un momento precisi, di cui incredibilmente oggi ricorre l'"anniversario". E' il 22 dicembre 2019 quando sul terreno degli Azzurri d'Italia il Milan esce sconfitto e umiliato dall'Atalanta di Gasperini con un 5-0 che non lascia spazio ad ulteriori analisi. E al 90′ le lacrime di Donnarumma, immortalate da tv e social sono state il punto più basso, dal quale club e giocatori sono riusciti a risollevarsi. Solo chi tocca il fondo sa risalire. E  in quel pomeriggio pre natalizio tutto il mondo Milan aveva toccato il fondo.

Da allora è cambiato tutto, non solo qualcosa.  Era la 17a giornata di campionato, con il Milan relegato nelle posizioni di ripiego. Da quel momento arrivarono 4 vittorie, tre pareggi e due sconfitte (tra cui quella cocente nel derby) prima della pausa Covid che si è rivelata la cura più importante per sanare i problemi rossoneri. Staccando forzatamente, a giugno è incominciato un altro campionato con il Milan che ha marciato a ritmi scudetto e che non si è più fermato fino ad oggi.

La forza della rinascita e la convinzione che dal quel pomeriggio di Bergamo si siano poste le basi della ripartenza è dato anche  – e soprattutto – dalla volontà della dirigenza di non cambiare e dare continuità, integrando senza ribaltoni. La conferma di Pioli, il convincimento di Ibrahimovic, l'inserimento di elementi giovani ma funzionali all'idea a lungo termine ha ripagato con 25 partite in campionato senza sconfitte. E certamente ripagherà ancora da qui alla prossima estate.

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