Dalle invasioni di campo al volontariato in Ucraina: il ‘Falco’ Mario Ferri è volato a salvare vite

Il nome di Mario Ferri forse dirà poco ai più, ma basta vedere le foto che lo ritraggono con la maglietta di Superman nelle sue invasioni di campo – nella più famosa delle quali abbracciò Antonio Cassano durante un match di qualificazioni europee della Nazionale italiana nel 2010 a Firenze – per far tornare alla mente l'immagine del ‘Falco', come era soprannominato il ragazzo pescarese. Oggi a 34 anni Ferri è un calciatore professionista e da inizio anno milita nello United Sports di Kalyani, club di I-League, ovvero il secondo livello del calcio indiano.

Ha firmato un contratto di 6 mesi con la società che ha sede vicino Calcutta, che lo ha presentato con la maglia numero 7 e la scritta Mario sulla schiena "perché hanno scambiato il nome per il cognome". Come Ferri sia arrivato in India, lo ha raccontato lui stesso un mese fa: "Mi ha chiamato l'allenatore dello United Sports, Steve Herbots, un belga, mio ex tecnico nel Victoria City, alle Seychelles. In Europa sono stato al Concordia Basilea nella serie B svizzera e al Tre Fiori di San Marino. In Africa alle Seychelles. In Asia ho giocato nell'Al-Faisaly Sc in Giordania e ora sto in India. Finito qui andrò al Miami United, la terza squadra della città americana. Poi ho già un mezzo accordo per chiudere il cerchio con l'Oceania, alle Isole Figi, nel Suva Fc".
Insomma parliamo di un giramondo che oggi sembra essersi lasciato alle spalle le corse sfrenate nei campi di calcio saltando dagli spalti, come quando mise una sciarpa del Milan al collo di Messi in finale di Champions League. Negli ultimi giorni peraltro Mario Ferri ha lasciato l'India per dedicare la propria vita ad una missione davvero nobile. Il ‘Falco' abruzzese si trova infatti in Ucraina, dove opera da volontario per salvare le vite delle persone in fuga dalla guerra: le carica su una Golf presa a noleggio e le trasporta da Leopoli, città che si trova nella parte occidentale del Paese, fino in Polonia, in mezzo al fiume incessante delle centinaia di migliaia di profughi che stanno facendo lo stesso percorso intriso di disperazione.
"In India c'è la pausa del campionato – spiega Ferri alla Gazzetta dello Sport – Un mio amico ucraino mi ha chiamato e così, anziché passare ore davanti alla TV o al computer a fare niente, ho deciso di partire. Mi sono messo a disposizione di un'associazione di volontari di Leopoli, un gruppo di giovani, tutti sotto i 25 anni. Faccio avanti e indietro con la macchina. Finora ho messo al sicuro una decina di persone. Il viaggio più commovente mi è capitato ieri. Un uomo mi ha affidato la moglie e il figlio di un anno. Quando siamo arrivati al confine, non me la sono sentita di lasciarli lì all’avventura e ho proseguito per Varsavia, dove avevano un contatto". Una missione documentata con un toccante post sui suoi social.
La testimonianza del ‘Falco' si unisce a quelle altrettanto drammatiche che in questi giorni disegnano l'inferno in terra ucraina: "A Leopoli la guerra non è ancora arrivata, ma si avverte e si sente. Ogni tanto suonano le sirene e bisogna scappare nei rifugi. La stazione dei treni è un girone infernale. Arriva di continuo gente, in stragrande maggioranza donne e bambini, diretti verso Ovest, verso la Polonia. I treni vengono presi d'assalto e noi cerchiamo di alleggerire la pressione con il trasporto su macchine, furgoni e tutto quello che è utilizzabile. Non so per quanto tempo potremo andare avanti, perché temo che i russi prima o poi attaccheranno sul serio anche qui e allora dovremo scappare e basta, però finché potremo li aiuteremo. Io sono qui in autofinanziamento, spendo soldi miei", ci tiene a precisare.
Mario non si ferma mai ed è già pronto al prossimo viaggio, come racconta in una delle sue ultime storie postate su Instagram: "Adesso rientro in Ucraina per prendere un'altra famiglia scappata da Kharkiv". E stavolta il ‘Falco' un bell'applauso se lo merita, invece delle multe che si beccava quando faceva ammattire gli steward correndo come un pazzo per il campo.