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Dalla storica doppietta alla Roma alle gallette: Barbas muore di fame per colpa del Covid

Juan ‘Beto’ Barbas, oggi 61enne allenatore delle giovanili dell’Almirante Brown, squadra che milita nella terza divisione argentina, è stato ridotto in povertà dal lockdown provocato per la pandemia: “Vivo di quel che guadagno e da due mesi è tutto fermo. Spesso mi nutro solo di tè e gallette salate”. Nell’86, con il Lecce già retrocesso, segnò una doppietta nella vittoria per 3-2 sulla Roma, condannando i giallorossi a perdere lo scudetto.
A cura di Alessio Pediglieri
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Campione del Mondo con l'Argentina Under 20 nel 1979, compagno di Diego Armando Maradona nei Mondiali di Spagna 1982, stella del Racing di Avellaneda dove sono cresciuti campioni del calibro di Diego Milito e Lautaro Martinez. E soprattutto ‘castigatore' della Roma da scudetto nel campionato 1985-86 con la maglia del Lecce. E' Juan ‘Beto' Barbas, ex centrocampista argentino, oggi tra le file dello staff tecnico dell'Almirante Brown, squadra che milita nella terza divisione argentina. Caduto in disgrazia a causa del Covid-19 e della chiusura del campionato.

Barbas da due mesi non guadagna nulla, con le mensilità sospese dal club a causa del lockdown e sta vivendo un fortissimo momento di difficoltà economica. Da quando si è ritirato dal calcio giocato, nel 1997 con la maglia dell'All Boys e aver intrapreso una carriera di allenatore arenatasi nel 2016, l'ex attaccante argentino guida le giovanili dell'Almirante ma da quando è scoppiata la pandemia tutto si è fermato. Anche lo stipendio: "Sono due mesi che non percepisco nulla" ha dichiarato in una intervista rilasciata al ‘Clarìn' "e io vivo di quello che guadagno. C'è gente che sta peggio di me, lo so e me ne rendo conto ma a chi mi dice che ho guadagnato tanto in carriera rispondo che quei soldi sono finiti. Oggi le entrate non sono quelle di un tempo, mi hanno permesso di acquistare una casa in cui vivono la mia ex moglie e mia figlia e di stare bene, ma ora ho bisogno di guadagnare".

Effetti della pandemia che ha fermato il calcio anche in Argentina dove non si parla ancora di ripartenza e l'emergenza è in pieno svolgimento: "Devo pagare l'affitto, fare la spesa, vivere giorno per giorno. Non so cosa farò, trascorro molto tempo a riflettere e pensare. A volte mangio solamente del thè e delle gallette salate. E' difficile". Difficile non pensare anche ai tempi passati quando Barbas imperversava sui campi da calcio internazionali. Sia con la maglia dell'Argentina, con il Mondiale conquistato con l'Under 20 o nell'avventura di ‘Espana '82' nella nazionale capitanata da Maradona. O dell'avventura in Italia con la maglia del Lecce in Serie A, tra il 1985 e il 1990. E i due gol rifilati alla Roma, il 20 aprile 1986, nella partita che il Lecce – già matematicamente retrocesso – vinse per 3-2 all'Olimpico, e che costò ai capitolini la possibilità di superare la Juventus, per la sfida scudetto a due turni dalla fine.

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